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Gaeta / Congresso cittadino Pd, sarà il segretario provinciale Omar Sarubbo a decidere

GAETA –  Sarà il neo segretario provinciale del Partito Democratico Omar Sarubbo a risolvere l’imbarazzante situazione in cui è piombato il congresso comunale di Gaeta. Sabato pomeriggio era tutto pronto per eleggere il nuovo segretario cittadino e rinnovare il consiglio direttivo, era stato precettato l’ingresso del Caffè Cavour nell’omonima galleria le ataviche divisioni sono affiorate rendendo ancor più debole l’offerta politica dei Dem nella prossima campagna elettorale che dovrà certificare il dopo Cosimino Mitrano. Il congresso formalmente è stato rinviato semplicemente perché una sola condizione avrebbe potuto permettere il suo svolgimento: l’unitarietà delle posizioni in campo.

E invece che qualcosa non filasse per il verso giusto l’avevano capito nel corso della scorsa settimana i più stretti collaboratori del commissario provinciale del Pd Matteo Mauri ma anche gli interessati consiglieri regionali pontini, Enrico Forte e Salvatore La Penna. Tra mercoledì e venerdì dovevano arrivare, entro un orario ben preciso, le proposte di candidatura per l’elezione del segretario cittadino e per il rinnovo del consiglio direttivo. E, contrariamente alle più ottimistiche previsioni, ne sono arrivate ben tre, quante sono le componenti in lizza per prendersi il partito e, dunque, disporre il simbolo in concomitanza delle prossime elezioni amministrative. Il congresso del Caffè Cavour poteva essere un’occasione per tentare di ridimensionare le distanze esistente e invece lo stesso regolamento del Pd ha rinviato il momento di avviare un’auspicata riappacificazione interna

La componente guidata dalla presidente del consiglio comunale Pina Rosato ha deciso, dopo un buon tesseramento on line,di avvicendare la segretaria uscente Nunzia Madonna proponendo alla segreteria un giovane, Daniele D’Arienzo, che la stessa presidente d’aula aveva candidato al consiglio comunale nelle amministrative di cinque anni nella lista surrogato del Pd, Gaeta Democratica.

Il congresso di sabato aveva sancito il ritorno del Pd di Emiliano Scinicariello, uno dei due consiglieri comunali di minoranza, della lista “Una nuova stagione”, che la maggioranza Mitrano non è riuscita a cannibalizzare nel corso dell’ultimo mandato amministrativo. Scinicariello è anche considerato l’autore del progetto politico grazie al quale l’ex assessore alla cultura della Giunta di centro destra Sabina Mitrano ha deciso di candidarsi a sindaco accettando l’invito formulatole in un video auto promozionale da Scinicariello e da altri dirigenti di “Una nuova stagione”. Il suo capogruppo consiliare, beneficiando dei suoi buoni rapporti con il consigliere regionale La Penna, è impegnato in una duplice sfida: conquistare prima la segreteria del Pd per poter garantire la giusta protezione politica alla candidatura a sindaco della professoressa di lettere. Per centrare questi obiettivi si è affidato ad un gruppo di giovani e uno di questi, l’avvocato Gianluca Conte, è stato il nome del candidato segretario trasmesso alla segreteria della Federazione di Latina.

Il Pd gaetano è sempre più simile ad un atomo ed il lato sinistro da oltre un mese ha deciso di riproporre quale candidato a sindaco un “usato sicuro” per affidabilità amministrativa, esperienza e per il suo passato politico qual è l’ex primo cittadino (Pds) Silvio D’Amante. E anche stesso clichè: D’Amante è sostenuto da alcune liste civiche e movimenti (tra cui il M5S) ma ha bisogno di una maggiore tutela politica che solo il Pd (a cui si è scritto per la prima volta dopo una serie di violazioni regolamentarie denunciate nel 2010) può garantirgli. Per fare questo ha proposto alla guida del partito gaetano un altro legale Giovanni Di Bernardo,affiancato da una squadra di venti nomi per il rinnovato direttivo.

Sabato – va ripetuto –  il congresso non si è svolto per la mancata unitarietà ma, semmai ci fosse stata, non si sarebbe mai potuto celebrare per due inverosimili violazioni del regolamento.

La candidatura dell’avvocato Di Bernardo è arrivata “fuori tempo massimo” con un ritardo di due ore rispetto al termine definito inderogabile. I presentatori – e l’hanno riconosciuto – hanno utilizzato un’email sbagliata, in disuso, che naturalmente e in buona fede ritenevano corretta. Il primo invio non è mai arrivato a destinazione e quando il server ha comunicato l’anomalia è stato troppo tardi.

Anche la sfida del giovane D’Arienzo è iniziata sotto una cattiva stella. Il partito provinciale ha fatto rilevare che avrebbe dovuto essere accompagnata da un limite minimo e massimo di firme. Tutto bene per il primo quorum, sbagliato il secondo…semplicemente perché sono state raccolte più sottoscrizioni di quanto dovuto.

Di questa pirandelliana situazione è venuto a conoscenza il futuro segretario provinciale del partito, Omar Sarubbo per l’appunto. Non gli mancano l’esperienza ed una sufficiente capacità mediatrice – guida la segreteria politica dell’assessore regionale all’agricoltura, la privernate Enrica Onorato, ed in passato è stato consigliere comunale e presidente della commissione consiliare trasparenza al comune di Latina – per prendere in mano l’incredibile situazione in cui versa il Pd di Gaeta che non avuto mai la capacità politica, a causa di veti interni, di presentare il proprio simbolo alle elezioni amministrative che si sono svolte dal 2008 in poi preferendo di perseguire altre opzioni elettorali sostenendo dal 2012 la sindacatura di Cosimino Mitrano

Sarubbo non ha molto tempo: innanzitutto deve essere ancora formalmente eletto e poi entrare in azione sapendo che il congresso comunale di Gaeta dovrà tenersi “entro e non oltre il prossimo 15 marzo”. Riuscirà nel miracolo per trovare una sintesi? La componente Dem vicina alla presidente d’aula Rosato e quella guidata da Emiliano Scinicariello affermano di aver vinto, seppur per poche tessere effettuate, il tesseramento on line ma quella presente nella maggioranza Mitrano può aggiungere ora le iscrizioni del 2021.

La candidatura di D’Arienzo può far saltare in banco con una considerazione politica ed elettorale già delineata: questa parte del Pd sarà di nuovo l’ossatura di Gaeta Democratica già in campagna elettorale (e sui manifesti elettorali) per appoggiare il rampollo di Mitrano, il candidato a sindaco Cristian Leccese. Non si torna indietro e la componente Rosato ha messo nel conto anche l’ipotesi, teorica, di essere espulsa dal partito nel momento in cui il simbolo venisse assegnato dal neo segretario provinciale dei Dem

I nodi, più ingarbugliati, devono scioglierli le anime del Pd che sostengono le candidature di Sabina Mitrano e di Silvio D’Amante : sono già ufficialmente in campagna elettorale decisamente convinte a non “effettuare nessun tipo di ripensamento”. Di Nessun tipo.

Emiliano Scinicariello afferma di volerci provare anche lui a ricucire lo strappo con la componente Dem vicina all’ex sindaco D’Amante ma le sue dichiarazioni sono assai bellicose: “Personalmente mi prodigherò sino all’ultimo istante per permettere di trovare una sintesi perché il nostro avversario principale resta il candidato designato dal sindaco Mitrano. Mi ritengo di essere una colomba… Tanti che ritenevo amici mi etichettano come un falco. Vediamo nei prossimi giorni…”

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