LATNA – L’onorevole Raffaele Trano (Alternativa), membro della Commissione di vigilanza di Cassa Depositi e Prestiti, ha presentato insieme al collega Felice Maniero una risoluzione in Commissione VI Finanze per ovviare al blocco della Cessione dei crediti che rischia di affossare il comparto edilizio nelle province di Latina e Frosinone. Nel Decreto legge “Sostegni – Ter” il governo Draghi aveva limitato ad una sola volta la cessione per evitare ulteriori truffe dopo quella da 2 miliardi. In realtà la mancata possibilità di far circolare i crediti fiscali si traduce come una pietra tombale per le piccole imprese edili che cedevano il credito a terzi, per i piccoli proprietari che non trovano più convenienza nell’uso del Superbonus 110% e degli altri bonus e rappresenta un passo indietro gigantesco nei confronti della sbandierata transizione ecologica. Il superbonus infatti è diretto all’efficientamento energetico ed al consolidamento degli edifici. Di seguito la nota del parlamentare pontino.
“Sono estremamente preoccupato dagli effetti nefasti che il blocco della compravendita dei crediti fiscali, rischia di generare sull’intero comparto edilizio della province di Latina e Frosinone.
Infatti – come ho spiegato in una risoluzione che “Alternativa” ha depositato presso la Commissione VI Finanze della Camera dei deputati – ci sono aziende private che si sono indebitate fino a 15 volte i loro fatturati per acquistare i crediti d’imposta e poi cederli a società partecipate dallo Stato quali Eni Enel Cdp Poste ecc.
Allo stesso tempo, oltre 1000 imprese sono in attesa, da quasi un mese, che Cassa Depositi e Prestiti acquisti crediti fiscali per oltre 100 milioni mentre la società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ha bloccato ogni operazione e non dà alcuna spiegazione al riguardo.
La Cpv dovrà mettere all’ordine del giorno anche il crollo in borsa della Saipem, generato dalle perdite fuori controllo.
Superbonus 110%, Ecobonus, Sismabonus, bonus facciate e ristrutturazione edilizia, rappresentano un viatico concreto verso i traguardi del New green deal. La mancata cedibilità dei crediti costringerà le famiglie meno abbienti a rinunciare all’efficientamento energetico ed al consolidamento delle abitazioni, facendo ripartire tra l’altro la corsa al consumo di suolo.”