FORMIA – Associazionismo, identità territoriale, promozione e valorizzazione del territorio, spirito identitario della comunità. Un’azione concreta, un progetto ad ampio respiro che va ad unire la reale sapienza delle persone, dove tutti con il proprio contributo di vita hanno dato il senso di esperienza di comunità, senza alcuna distinzione. “E’ una bella occasione per le persone riunirsi tutte insieme attorno ad un tavolo e la politica – ha sottolineato nel suo discorso l’etnomusicologo maranolese Ambrogio Sparagna, direttore dell’Orchestra popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma – deve ragionare in senso musicale, armonico, senza alcun contrasto ed ad oggi l’unica programmazione possibile è quella integrata”.
Sono stati tanti e diversi i temi toccati ieri durante l’incontro, voluto fortemente dall’amministrazione comunale e dal sindaco Gianluca Taddeo, che si è tenuto all’interno di una gremita Sala degli Emigranti, presso la Delegazione Comunale di Maranola, sull’acquisizione di idee progettuali per il recupero del borgo collinare, dal titolo “Stiamo perdendo tempo – Controcanto corale come cura per un borgo in abbandono”. Un dibattito che ha offerto considerazioni rilevanti anche dopo l’esito della graduatoria, stilata dalla direzione “Cultura” della Regione Lazio, in cui il Comune di Formia si è classificato al quinto posto con 75 punti (primo tra le Province di Latina e Frosinone), nel bando regionale dello scorso 21 dicembre “Attrattività dei Borghi”: tra i 15 progetti selezionati per l’operazione rilancio da finanziare con i fondi del Pnrr (Piano Nazionale di ripresa e di resilienza) emanati dal Ministero della Cultura, è stata scelta la piccola frazione viterbese di Trevinano, nel comune di Acquapendente, cui verranno assegnati i 20 milioni di euro previsti.
“Un forte ringraziamento a chi ci ha aiutato e sostenuto nella costruzione dell’idea progettuale e che ci ha dato l’ opportunità di capire come va organizzata la valorizzazione del borgo – ha aggiunto il sindaco – Un risultato impensabile, e le critiche ricevute purtroppo sono andate ad interessare anche le associazioni ed istituzioni che hanno collaborato alla redazione del progetto con l’obiettivo di valorizzare Maranola. Ho invitato tutti i consiglieri comunali di Formia, sia di maggioranza che di opposizione, per renderli tutti partecipi di questo incontro. Non si tratta di una perdita, l’iniziativa ci ha consentito di valutare delle idee che bisognerà concretizzare e che ci sono state suggerite da chi ha fornito la propria collaborazione. Bisogna partire dalle attività , dalla tradizione che questo borgo vanta da anni, attivare un processo di valorizzazione per mettere a sistema e fare accrescere le potenzialità. Quando ho iniziato questo percorso, pensavo ci fosse più maturità da parte della compagine politica che ci ha sempre contrastato. Abbiamo delle tradizioni importanti ed uniche come la Novena di Natale, la processione di San Michele. Sarà valutato un percorso per conseguire anche un riconoscimento formale dell’identità culturale del borgo (borghi più belli d’Italia, bandiera arancione, etc); verrà valutata la proposta di una candidatura della Novena quale patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e della secolare processione di San Michele per l’iscrizione nella lista dei paesaggi culturali e associativi del patrimonio mondiale dell’Unesco che potrebbero garantirci delle valutazioni differenti anche in sede di future partecipazioni ad avvisi pubblici. Ci sono tante realtà che vogliamo consolidare e molti vantaggi dovremo coglierli sia nella programmazione economica comunale sia nei fondi PNRR”.
All’incontro hanno partecipato il presidente del Parco naturale regionale dei Monti Aurunci, Marco Delle Cese e il professor Luciano De Bonis, dell’Università degli Studi del Molise “Centro Aree Interne e Appennini (ArlA), che ha coordinato i lavori per la stesura del progetto insieme al dottor Giovanni Ottaviano.
Il professor Luciano De Bonis, dell’Università degli Studi del Molise, ha analizzato nel dettaglio tutti gi aspetti tecnici del progetto che si articola in diverse missioni. Dalla digitalizzazione all’innovazione, alla competitività, alla cultura e al turismo; alla rivoluzione verde e transizione ecologica; all’istruzione e alla ricerca, alla rigenerazione di piccoli siti culturali, alla tutela e alla cura del patrimonio religioso e rurale per valorizzare l’identità di luoghi come parchi e giardini storici, al rilancio economico e sociale.
“Maranola – ha auspicato il professor De Bonis – sia una ‘zona di frontiera’ configurata come luogo di incontro e contaminazione tra culture e popoli diversi che si caratterizza per tante e importanti iniziative come il Presepe Vivente, il Festival della Zampogna, il Rituale della Luminaria, la Festa della Transumanza, la Processione di San Michele, il Festival di Seminaria Sogninterra, la Settimana del Teatro amatoriale, Progetto Paese Fuori Moda, Progetti di Land Art. Nella nuova configurazione del borgo – ha quindi concluso – si cerca di recuperare un insieme di elementi del patrimonio edilizio, storico e dello spazio pubblico, sviluppando aggregazione sociale e sostenere le imprese per fornire ulteriore impulso alle loro attività in un processo/schema di interconnessione tra diversi aspetti: l’individuazione degli usi culturali, sociali ed economici del borgo, di mestieri culturali, l’identificazione della filiera di attività costituente il più ampio indotto territoriale, la mobilità urbana sostenibile, la riqualificazione degli spazi pubblici e la qualità del paesaggio”.
“Il progetto – ha concluso il professor De Bonis – si propone quindi di confermare Maranola come punto di riferimento obbligato in particolare sul piano della cultura tradizione, della musica, della danza, del teatro popolare e degli strumenti musicali. E dall’altra parte diventare ‘il borgo dei mestieri’ significa incarnare lo spirito che si anima, un’idea progettuale integrata che accorda contributi diversi. Abbiamo cercato in breve tempo di realizzarlo e sono rimasto sorpreso dalla bellezza di questo borgo che ha risorse importanti da valorizzare”.
Il parroco Don Gennaro Petruccelli della chiesa di San Luca Evangelista ha espresso parole d’elogio per la partecipazione al bando che è anche un’opera di inclusione, accomunando interessi comuni, con il coinvolgimento di tutti: “Questo è un progetto solido, pronto, perché poi quando passa un trenino ci salga sopra con più forza. Che non si perda tempo, perché mettendo insieme queste forze c’è la possibilità di rendere il borgo appetibile e affascinante e distinto dagli altri”.
Infine l’antropologo Dario Novellino, docente del Centro per la Diversità Bioculturale dell’Università britannica del Kent, nel Canterbury, si è soffermato “sulla multidisciplinarietà dei contributi diversi messi insieme con un lavoro creativo e di connessione dando un’idea di insieme che anche la politica deve fare unendo persone con competenze diverse”. E si è augurato per il futuro che questo approccio multidisciplinare che si sta creando “venga messo a disposizione della comunità per la risoluzione di problemi pratici”.
La lettera d’intenti di coloro che hanno fornito collaborazione è stata sottoscritta dalla Parrocchia di San Luca Evangelista, dalle associazioni culturali Maranola Nostra, Archivio Aurunco Centro Studi Culture e Tradizioni, Salamandrina, Finisterre srl – Management Label Events Folk&World Music, Seminaria Sogninterra, Setaccio, Ante Omnia ODV, Strada Nova – Un Paese fuori Moda, Calliope, Comitato per Maranola, Cna, Confcommercio Imprese per l’Italia Lazio-Sud, Università degli Studi di Roma de “La Sapienza” – Ce.R.S.I.Te.S Centro di Ricerca e Servizi per l’Innovazione Tecnologia Sostenibile, Università del Molise – Centro di Ricerca per le Aree Interne e per gli Appennini (ArlA), dall’Università di Kent – Center for Biocultural Diversity (CBCD) of the School of Antropology and Conservation, dal Parco Regionale dei Monti Aurunci, e dalla XVII Comunità Montana.