FORMIA – “Trattenuto in decisione”. Almeno sinora. Ma qualcuno giura che lo sarà sino a lunedì e probabilmente bisognerà attendere anche sino alla giornata di martedì. Se il sito web della sezione di Latina del Tar del Lazio in questi giorni ha avuto visualizzazioni record, il merito – quasi sicuramente – è della città di Formia. La politica cittadina sta monitorando il portale istituzionale del Tar per verificare l’esito della discussione – avvenuta nel tardo pomeriggio di mercoledì – del ricorso presentato dal dottor Amato La Mura, il candidato sindaco sconfitto per soli 38 voti dall’attuale primo cittadino Gianluca Taddeo al termine del ballottaggio del 17 e 18 ottobre scorsi. Ad essere travolto dalla serata di mercoledì di telefonate e sms è lo stesso legale dell’infettivologo, l’avvocato romano Evaristo Maria Fabrizio, che va predicando pazienza ai componenti della coalizione “trasversale” di La Mura.
Da giovedì mattina a Formia, complici anche i social, si stanno alternando le voci ed indiscrezioni più variegate con un quid psicologico niente male che si differenza dalla coalizione all’altra. Se l’entourage del sindaco Taddeo si è manifestato tranquillo circa la dichiarazione di “inammissibilità” del ricorso presentato dal candidato sindaco sconfitto, la formazione elettorale di La Mura trova nei tempi sempre più dilatati circa la decisione del Tar di Latina un elemento in più per vedersi accolto il ricorso presentato.
L’hanno pensato diversamente i legali del Comune e dello stesso sindaco Taddeo, gli avvocato Domenico Di Russo e Luca Scipione. Nel corso della discussione davanti il collegio presieduto dal giudice Antonio Vinciguerra hanno definito il ricorso di La Mura inammissibile ed improcedibile per un presunto vizio di forma. I suoi sottoscrittori – è questo il rilievo più significativo mosso – “hanno impugnato soltanto il verbale del 19 ottobre 2021 di proclamazione del Sindaco, ma non quello del 21 ottobre 2021 di convalida dell’elezione dei consiglieri comunali”. Insomma l’improcedibilità e l’inammissibilità reggerebbero per carenza di interesse. La coalizione di La Mura si affida invece a due irregolarità, di natura più sostanziale, mosse dall’avvocato Fabrizio per tentare di ribaltare l’esito del ballottaggio in 19 dei 30 seggi aperti dal comune. Quelle più vistose sono state localizzate dall’avvocato Fabrizio soprattutto presso due seggi: i numeri 18 (frazione di Maranola) e 22 (plesso del quartiere di San Giulio). I loro verbali avrebbero – secondo il legale del ricorrente La Mura – palesato uno scarto, anche se minimo, tra il numero delle schede autenticate nella fase insediamento del seggi e la somma tra le schede votate, nulle e bianche e quelle residuali. In pratica in queste due sezioni sarebbe stata conteggiata una scheda in più che non doveva proprio esserci. Per la difesa è stato compiuto un errore materiale . Per l’avvocato Fabrizio si è aggiunto il dolo – o presunto tale – nel conteggio effettuato presso la sezione numero 22. Qui sarebbe stata autenticata una scheda, al posto di una adulterata, per permettere ad un componente del seggio di votare lì. L’acume investigativo ha portato il legale dell’infettivologo La Mura a non condividere questa ricostruzione nel momento in cui avrebbe stabilito come nessuno dei componenti della sezione elettorale numero 22 – presidente, segretario e vari scrutatori – in occasione del secondo turno del 17 e 18 ottobre scorsi avrebbe votato presso il seggio ubicato nelplesso scolastico del quartiere di San Giulio…..
Il neo sindaco Gianluca Taddeo presso il seggio numero 18 sconfisse La Mura di 73 preferenze (381 contro 308) che si prese la rivincita presso la sezione numero 22 con uno scarto di 20 voti (214 contro 194). L’avvocato Fabrizio ha chiesto ai giudici amministrativi di applicare, soprattutto nell’influente seggio di Maranola, la prova di resistenza prevista da una sentenza del consiglio di Stato del 14 ottobre. E cioè che “la violazione delle regole poste a presidio di legittimità, trasparenza e regolarità della votazione e dello scrutinio può implicare l’annullamento delle operazione di voto anche indipendente dalla circostanza che il ricorrente riesca a dare la prova che le irregolarità rilevate siano stati tali da aver effettivamente e concretamente inciso sul risultato elettorale finale”. In sintesi una scheda in più trovata rispetto a quelle consentite fanno presagire una considerazione: il voto non sarebbe stato “genuino” e dunque passibile di ripetizione
Il Tar di Latina ora ha davanti quattro opzioni. Ciascuna per essere assunta, in considerazione della delicatezza e dell’importanza della posta in palio, deve essere adeguatamente. Se quella più suggestiva (a favore di La Mura) riguarderebbe la clamorosa ripetizione del ballottaggio per il Comune di Formia in 19 sezioni su 30, il sindaco Taddeo ed il Comune “tifano” naturalmente perché il ricorso venga respinto perché “inammissibile”. Di soluzioni intermedie ce ne sono almeno due. La prima, quella considerata la più percorribile, riguarderebbe la decisione del Tar di nominare un commissario ad acta che sovraintenda al ruolo di potenziamento dell’istruttoria delle parti coinvolte nel procedimento in corso. L’obiettivo sarebbe quello di sanare eventuali carenze documentali e permettere di svolgere il processo in maniera equa. La quarta soluzione cui ambisce la costituzione in giudizio di La Mura e degli altri presentatori del ricorso è un’altra: far applicare da parte del Tar la prova di resistenza nei seggi 18 e 22 e, dunque, autorizzare lì un ballottaggio bis. Se così fosse, chi sarebbe abilitato a gestire il ritorno alle urne a Formia limitatamente a due sezioni elettorali? L’attuale amministrazione in carica o una figura terza come un commissario ad acta? Bisogna solo attendere…