FORMIA – Un proiettile per uccidere. Ne sono sempre più convinti i Carabinieri della compagnia di Formia che stanno indagando sul grave e tuttora misterioso ferimento di cui è stato fatto bersaglio, nel tardo pomeriggio di martedì, Gustavo Bardellino, di 42 anni di Formia. L’uomo è stato colpito alle spalle, a mezz’altezza, nella toracica nel luogo in cui lavorava da tempo come addette alle vendite, la concessionaria Autobonerba, in via Ponteritto in località Gianola, lungo la strada Appia.
L’autore dell’agguato sicuramente ha agito con premeditazione. L’ha fatto quando si trovava in piedi sparando alcuni colpi di pistola all’indirizzo di Bardellino nel momento preciso in cui la vittima aveva le spalle rivolte al suo potenziale killer. Non è stato un avvertimento, un gesto per intimidire ma per uccidere e, dunque, lanciare un segnale alla famiglia Bardellino trapiantata a Formia dalla metà degli ottanta per fuggire alla guerra di camorra tra il nascente clan dei Casalesi e la Nco, la nuova camorra organizzata. E’ la convinzione investigativa dei Carabinieri che, in stretto coordinamento al momento con la Procura della Repubblica di Cassino (non viene escluso che possa subentrare la Direzione distrettuale Antimafia di Roma), mantengono uno stretto riserbo sulle indagini non tralasciando alcuna ipotesi.
Gustavo Bardellino potrebbe essere stato un bersaglio di un attentato di camorra oppure di una vendetta provocata da risentimenti o interessi di natura professionale e personale. Le indagini potrebbero conoscere una prima svolta se il ferito, appena lo permetterà il suo quadro clinico, decidesse di rispondere alle domande degli inquirenti. Gustavo Bardellino, terzogenito di Ernesto e nipote di Antonio ritenuto il fondatore del clan dei Casalesi, si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Dono Svizzero dove nella serata di martedì è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico per l’asportazione del proiettile che, conficcato nella zona dorsale toracica, ha lambito il polmone sinistro e ha provocato una copiosa emorragia. Il 42enne, comunque, non è in fin di vita.
Le indagini saranno arricchite, oltre che dai rilievi balistici proseguiti nella giornata di mercoledì, dagli interrogatori cui sono stati sottoposti i datori di lavoro, i familiari e semplici conoscenti del 42enne ferito. Sarà determinante, infine, l’esame da parte dei Carabinieri del contenuto del sistema di videosorveglianza della concessionaria automobilistica, delle abitazioni attigue e della stessa via Appia attraverso la quale il feritore ha fatto perdere a piede le proprie tracce oppure si è dileguato a bordo di un’auto di un eventuale complice che lo attendeva.
Il ferimento di Bardellino junior ha provocato nell’opinione pubblica un mix di paura e di incredulità in una città, Formia, che pensava di far fatto archiviare definitivamente le lancette dell’orologio della sua storia.