FROSINONE – Il colpo letale che provocò la morte raggiunse Willy Monteiro Duarte alla schiena e, non come sostiene la Pro-cura di Velletri, frontalmente. Di conseguenza cambiano lo scenario omicidiario e anche i presunti responsabili. O almeno alcuni di loro. Dopo quasi tre mesi tornano ad accendersi giovedì 24 febbraio i riflettori presso l’aula della Corte d’assise del Tribunale di Frosinone dove si sta celebrando il processo per la morte del 21enne cuoco capoverdiano di Paliano ucciso di botte la notte tra il 4 ed il 5 settembre 2020 in Largo Oberdan a Colleferro.
Dopo il rinvio delle udienze calendarizzate per il 16 dicembre e 13 gennaio scorsi a causa della positività al Covid 19 che colpirono uno dei quattro imputati, Mario Pincarelli, e l’avvocato Massimiliano Pica, saranno protagoniste le difese di tre dei quattro imputati, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi da una parte e proprio di Mario Pincarelli dall’altra. Gli avvocati Mario e Massimiliano Pica e Loredana Mazzenga offriranno un’altra versione medico legale sulle cause che provocarono – a loro dire – la morte del cuoco di soli 21 anni. A renderle note in aula, davanti la corte d’assise presieduta dal giudice Francesco Mancini, saranno i consulenti di parte, rispettivamente il professor Luigi Cipolloni ed il dottor Diego Cirillo, quest’ultimo partecipante all’autopsia eseguita per conto dalla Procura dal professor Saverio Potenza.
Le maggiori lesività sarebbero state inferte a Willy lungo la schiena e non – come sostiene la Procura di Velletri – frontalmente. Se nell’ultima vera udienza erano stati ascoltati alcuni conoscenti di Pincarelli che dal carcere romano di Regina Coeli aveva dichiarato di avere la coscienza a posto e, dunque, di non aver ucciso il giovane di origini capoverdiane, giovedì sarà il turno di un teste citato dalla difesa dei fratelli Bianchi. Ai Carabinieri della Stazione di Colleferro ha dichiarato in una sit che ad uccidere Willy fu un ragazzo con “la camicia bianca”. Ora questa versione, naturalmente tutta da verificare sul piano investigativo, dovrà confermarla in aula ma non su richiesta dei Pm inquirenti.
E’ assai probabile che nelle prossime settimane, dopo questa prima udienza del 2022 del dibattimento,i sostituti procuratori Giovanni Taglialatela e Francesco Brando formalizzeranno le loro richieste di condanna alla vigilia della sentenza conclusiva.