Cronaca

Sabaudia / Operazione “Dune”, si svolti i primi cinque interrogatori di garanzia

SABAUDIA – Hanno respinto i circostanziati addebiti avanzati dalla Procura di Latina le prime cinque persone comparse davanti il Gip del Tribunale di Giorgia Castriota per l’interrogatorio di garanzia dopo essere state colpite dalle ordinanze di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta ‘Dune’ che ha travolto l’amministrazione comunale di Sabaudia.

Tranne Edoadardo Piovesana, il responsabile dell’ufficio gare del comune che si è avvalso della facoltà di non rispondere, hanno risposto (assistiti dagli avvocati Amleto Coronella, Guido Calisi e Armandina Alessi) invece a tutte le domande del Gip l’imprenditore Stefano Malinconico, il geologo Quirino Alessi e i Carabinieri Forestali della stazione di Fogliano Giuseppe Polidoro e Alessandro Rossi.

Piovesana e Malinconico fanno parte dell’elenco dei 12 indagati finiti ai domiciliari con le accuse peculato, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.

Alessi, Polidoro e Rossi hanno subito invece la misura del divieto di dimora nel comune di Sabaudia e l’interdizione dai pubblici servizi per un anno. Gli interrogatori di garanzia proseguiranno lunedì quando davanti il Gip compariranno alcuni degli indagati eccellenti accusati di aver illegalmente gestito le concessioni demaniali per chioschi e stabilimenti balneari e alcuni interventi necessari per l’organizzazione a Sabaudia nel 2020 di una prova, poi rinviata di un anno, della Coppa del Mondo di canotaggio.

Sarà molto importante verificare l’atteggiamento processuale dell’ex sindaco di Sabaudia Giada Gervasi e di due suoi più stretti collaboratori, l’ex assessore ai Lavori Pubblici Angelo Innocenzo D’Erme e l’ex consigliere di maggioranza Sandro Dapit che, difesi dagli avvocati Gianni Lauretti e Maurizio Forte, di sicuro ricorreranno davanti il Tribunale del Riesame per impugnare l’ordinanza cautelare richiesta dai Pm Sgarella e Giammaria.

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