Formia / Cup dell’ospedale “Dono Svizzero”, l’Asl potenzia l’apertura degli sportelli

Cronaca Formia Latina

FORMIA –  Finita nel mirino dei sindacati per la mancanza del personale a favore della nuova postazione Covid installata nei pressi del pronto soccorso dell’ospedale Dono Svizzero di Formia, l’Asl replica annunciando il potenziamento degli sportelli Cup a servizio del nosocomio più importante del Golfo. L’azienda ha annunciato l’apertura di uno sportello la mattina, dal lunedì al sabato e, un altro, nel pomeriggio nei giorni di mercoledì e venerdì. Il centro unico di prenotazione, che assicura l’accettazione di 128 prestazioni al giorno, al momento è aperto al pubblico con le seguenti modalità e orari: 3 sportelli aperti dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 13.30: altrettanti aperti il sabato dalle ore 7.30 alle 12, 2 sportelli aperti il lunedì, martedì e giovedì dalle 13.30 alle 17 e, inoltre, uno sportello aperto il mercoledì e venerdì dalle 13.30 alle ore 17.00

Per facilitare l’accesso e supportare l’attività degli sportelli CUP, così da diminuire le attese dei cittadini, vengono accettate direttamente nel punto prelievi di Formia e nella UOC di patologia Clinica le impegnative con i codici di esenzione delle seguenti categorie protette: 052 trapiantati di reni, M50 gravidanza a rischio, esami effettuati dagli operatori del CAD, esami effettuati dalle cliniche private operanti su tutto il territorio del SUD Pontino, e i prelievi provenienti dalla comunità Maricae di Minturno e dalla casa “Sorriso sul Mare”.

“L’azienda, nonostante sterili polemiche, è sempre mobiliata con l’aumento del numero degli sportelli Cup a garantire il miglioramento continuo della qualità e accessibilità dei servizi, per dare risposte concrete ai bisogni emergenti della cittadinanza – osserva il direttore sanitario del polo ospedaliero sud Pino Ciarlo – Malgrado le difficoltà e le incertezze dell’attuale quadro pandemico, ci impegniamo costantemente ad assicurare un Servizio Sanitario adeguato alle necessità dei cittadini, in un’ottica di umanizzazione e dignità del paziente”