ITRI – Il comune di Itri prossimo a dichiarare la sua fuoriuscita dal consorzio dei comuni che dal 2014 gestisce, in stretta collaborazione con il Tribunale di Cassino, l’ufficio del giudice di pace di Gaeta. Quest’orientamento, nell’aria da tempo, è scaturita dalla seduta di giovedì del consiglio comunale tornato a riunirsi dopo l’invio all’amministrazione Agresti di un atto di citazione da parte da parte del comune di Gaeta che pretende di recuperare un presunto credito di 411mila euro per le spese affrontare subito dopo la soppressione della sezione di Gaeta del Tribunale di Latina che è concise con la sofferta sopravvivenza dell’ufficio del giudice di pace sancita con la convenzione sottoscritta il 9 dicembre 2014.
“Quella del comune di Gaeta è una pretesa ingiusta, arbitraria, abnorme ed apodittica” – ha sostenuto la consigliera comunale d’opposizione Vittoria Maggiarra, fresca eletta nel consiglio direttivo del Partito Democratico – E’ stata una richiesta avanzata dal Comune di Gaeta nella consapevolezza piena della mancanza, a monte, dei necessari atti di impegno formali. L’ingente somma di denaro richiesta dal Comune di Gaeta non risponde poi ad alcuna delle volontà esternate dal Comune di Itri negli anni passati in ordine al mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Gaeta”.
Il gruppo di opposizione di Itri Facciamo Futuro ha rimarcato la necessità di promuovere un’iniziativa di difesa da parte del comune di Itri: “Dobbiamo assolutamente dobbiamo farlo con lo stesso impegno e con lo stesso spirito di collaborazione che più volte abbiamo dimostrato ed attuato in consiglio comunale per fronteggiare e risolvere le grandi problematiche del nostro paese”.
L’avvocato Maggiarra si è detta convinta della professionalità della dottoressa Luciana Selmi, il legale romano incaricata di difendere il Comune di Itri: “Siamo certi che l’avvocato Selmi abbia recepito le argomentazioni e le riflessioni scambiate in una riunione tecnica che aveva preceduto lo svolgimento del consiglio comunale”. Un fatto è certo. La delibera proposta dalla maggioranza è stata rivista attraverso un emendamento che, di fatto, avallato dall’ex sindaco Antonio Fargiorgio ha contribuito ad eliminare alcuni passaggi e riferimenti normativi che la stessa Consigliera Maggiarra ha definito “critici, in quanto suscettibili di blindare l’azione amministrativa futura, e peraltro, non rispondenti alle necessità del momento e non costituenti misure di salvaguardia per l’Ente comunale, vale a dire, misure strategiche a salvaguardia della posizione e degli interessi che fanno capo al Comune di Itri”.
L’intervento conclusivo della Maggiarra è stato il seguente: “Nulla toglie che, per una questione di ragionevolezza, la gestione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Gaeta possa assumere connotazioni diverse e portare il Comune di Itri, in un futuro prossimo, a vagliare considerazioni nuove e diverse”. Insomma lasciare il consorzio di Gaeta e servirsi dell’ufficio del giudice di pace direttamente presso il Tribunale di Cassino. L’avvocato Maggiarra ha espresso il suo apprezzamento per l’ampia apertura e per la condivisione trovata con la maggioranza Agresti davanti alla necessità di predisporre una formalizzazione degli atti ed una conseguente azione amministrativa secondo i criteri della prudenza e della ragionevolezza.
Nel suo intervento, il capogruppo consiliare di Itri Facciamo Futuro, l’avvocato Antonio Fargiorgio, ha invece voluto sottolineare l’importanza di mantenere in vita un presidio di giustizia qual è l’Ufficio del Giudice di Pace, anche in vista della già varata riforma che ne amplierà sensibilmente le competenze. L’ufficio del giudice di pace resta sempre un servizio di prossimità che risponde ad una domanda precisa dell’utenza. Lo stesso ex sindaco di Itri ha ribadito quindi la necessità di” epurare la delibera da riferimenti normativi impropri e comunque del tutto intempestivi”.
In precedenza, era stata approvata all’unanimità dell’assise comunale una mozione presentata proprio da Itri Facciamo futuro di ferma condanna dell’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia. Dopo aver richiamato i principi fondanti della nostra Costituzione (articolo 11) ed aver, in rispetto alle regole di diritto internazionale, invocato il rispetto del diritto all’autodeterminazione ed all’indipendenza di un popolo e della Nazione che lo rappresenta e ne esprime i valori etici, politici, culturali e storici, la mozione ha, tra l’altro, impegnato il Sindaco Giovanni Agresti e la Giunta comunale a “partecipare a tutte le azioni di solidarietà nazionale e internazionale, che saranno messe in campo a sostegno del popolo ucraino, favorendo iniziative in tal senso, anche di concerto ed in sinergia con le altre Amministrazioni locali del territorio provinciale, garantendo, ove necessario, l’accoglienza ai cittadini ucraini che ne facessero richiesta”.