FORMIA – Il ricorso alla cassa integrazione per i 33 dipendenti superstiti del pastificio Paone di Formia era molto temuto nelle ultime settimane dai sindacati che però ora vogliono vederci chiaro. Soprattutto l’organizzazione più rappresentativa, la Flai Cgil, ha chiesto ed ottenuto di incontrare in assemblea le maestranze interessate dal provvedimento annunciato dal nuovo amministratore del sito produttivi di Penitro, il manager italo-argentino Alejandro Quentin. L’incontro ci sarà mercoledì 9 marzo, dalle 14 alle 15, e verterà su due argomenti, la situazione aziendale ed il ricorso alla Cigo ordinaria.
I componenti della segreteria territoriale della Flai Cgil, Stefano Morea e Alfredo Cocorocchio, successivamente incontreranno il dottor Quentin per capire ufficialmente quando entreranno in vigore questo ammortizzatore sociale per far fronte ad un crisi legata agli aumenti dei costi di produzione, e delle materie prime (come la semola, aumentata del 90%) e al caro energia elettrica (+300%). La produzione sinora è avvenuta a ciclo continuo – h24 e sette giorni su sette – l’idea è quella di bloccare la produzione ogni dieci giorni, dal 28 marzo al 26 giugno prossimi.
La Flai Cgil chiederà di conoscere i criteri con cui sarà applicata la cassa integrazione ordinaria auspicando la sua attuazione tra tutte le maestranze utilizzando lo strumento della rotazione. I sindacati intendono avere i giusti chiarimenti dalla proprietà, al di là della fase congiunturale legata all’aumento del costo della semola e dell’energia elettrica, anche per quanto riguarda l’effettivo rilancio del prestigioso pastificio formiano anche alla luce degli investimenti fatti dopo l’acquisizione della linea di produzione nell’ambito del concordato preventivo concesso dal Tribunale di Cassino. “La Domenico Paone spa” deve fare i conti da tempo anche con un altro soggetto imprenditoriale, la Corex di Battipaglia, che del sito industriale di Penitro è proprietaria dello stabilimento.