ITRI – Nonostante la sua carta d’identità dica il contrario, il Pd di Itri fa ricorso ad un usato sicuro per rilanciare dopo diversi anni la sua attività politica nel frastagliato panorama politico amministrativo aurunco. Per farlo ha deciso di affidarsi ad una giovanissima rappresentante della sinistra locale che, dopo quasi sette anni, è tornata a fare politica in prima persona. Il congresso cittadino svolto domenica ha eletto alla segreteria del Pd Paola Ruggieri, consigliera comunale nell’ultima consiliatura targata Giuseppe De Santis. La dottoressa Ruggieri era l’espressione di una mozione che, sostenuta dalla consigliera comunale d’opposizione e neo componente del direttivo provinciale del Pd Vittoria Maggiarra, ha avuto la meglio su quella che candidava alla segreteria Severino Alfieri e, dunque, aveva tra i sostenitori un altro esponente della minoranza consiliare, proprio l’ex sindaco De Santis.
La mozione della Ruggieri ha ottenuto 74 voti contro i 53 di Alfieri e, dunque, è stata appoggiata dal 58% dei votanti che, per la cronaca, sono stati 144. Si tratta di numeri importanti che, dopo il voto amministrativo di ottobre, hanno evidenziato un’interessante vitalità nel Pd che per essere alternativo al neo sindaco Giovanni Agresti ha bisogno di compiere al più presto una necessaria sintesi tra i banchi delle minoranze. L’elezione della dottoressa Ruggieri l’ha dimostrato e non a caso l’interessata, vantanto una sufficiente ed apprezzata esperienza e militanza politica e amministrativa nella Comunità, si è detta pronta a “riunire tutta l’area di sinistra e di centro sinistra, mantenendo prospettive allargate di dialogo e di confronto”.
Sottolinea l’importanza della partecipazione politica, la neo segretaria Dem ha citato Pericle nel suo intervento: “E’ il Partito Politico la struttura più idonea in cui canalizzare la nostra volontà di partecipazione? Ritengo questa riflessione opportuna e non scontata proprio nell’ottica della grande crisi che hanno vissuto tutti i partiti politici, a livello nazionale, europeo e finanche mondiale in diversi momenti e con diverse modalità, negli ultimi decenni”.
E poi, ha aggiunto:”Abbiamo assistito ad una crisi sempre più violenta della democrazia nei partiti e ad una loro personalizzazione. Si tratta di partiti politici che si fondono e si confondono con i loro leader politici, in un legame che può dare inizialmente forza e personalità ma destinato poi ad essere volatile nel tempo. A maggior ragione questo non può esserci quando si parla di sinistra. Dice lo storico Salvadori: la Sinistra italiana ha bisogno di un partito autonomo e strutturato: non di un partito della propaganda; piuttosto di un partito della conoscenza, della cultura e della partecipazione. Purtroppo i partiti sono attualmente schiavi delle varie propagande a più livelli, e a quanto poco invece si dedicano a essere portatori di “concezioni del mondo”, di idee e ideologie che sappiano distinguerli e caratterizzarli. Il Partito democratico – ha concluso la neo segretaria Paola Ruggieri – va in direzione ostinata e contraria rispetto a questo odioso trend, cercando in maniera tuttavia perfettibile di evitare personificazioni e di mantenere al centro del dibattito i temi e le idee”.
A sostenere la mozione di Paola Ruggieri è stata l’avvocato Vittoria Maggiarra, membro di diritto del direttivo locale nella sua qualità di Consigliere comunale. Il suo intervento si è basato sul concetto stesso di “politica” e sulle finalità da perseguire alla luce delle tematiche che sono proprie del territorio locale: disoccupazione, iniquità del mercato del lavoro, crisi delle piccole e medie imprese, meritocrazia, un welfare che tuteli le donne lavoratrici e le madri nelle loro fatiche quotidiane, la riqualificazione urbanistica, la lotta alle dipendenze patologie (ludopatia, alcool e droghe).
“Tutti noi oggi siamo chiamati ad una nuova sfida e ad una nuova stagione di sensibilità, di umanità, di dinamismo e di innovazione, secondo una voce univoca ed un linguaggio unitario, un linguaggio rispettoso e di ampio respiro” – così ha esordito la consigliera Maggiarra – La politica è dedizione, è studio, è presenza, ma è anche stile, è rispetto dell’altro ed è capacità di muoversi correttamente nel perimetro delle relazioni umane e delle relazioni istituzionali. Solo un confronto aperto, libero e democratico, capace di raccogliere tutte le istanze e di dare ascolto a tutte le istanze, potrà essere il vero interprete delle nostre volontà e il testimone indiscusso della azioni messe in campo”. Maggiarra ha concluso il suo intervento richiamando tutti, con serietà e rigore, agli impegni futuri:”Nei prossimi anni dovremo saper cogliere le tante opportunità che l’Europa mette a disposizione dei vari Stati Membri, sia attraverso l’immissione di cospicue risorse nel sistema economico-finanziario, sia attraverso l’intreccio di rapporti e di relazioni multidisciplinari che senz’altro richiederanno maturità e competenza da parte delle classi dirigenti”.
A dare supporto e forza alla mozione di Paola Ruggieri è stato anche il Stefano Manzo. Ricercatore presso l’Università La Sapienzasi, è soffermato sulla linea politica che un Pd forte e plurale deve perseguire per assumere un ruolo da protagonista nel centro-sinistra itrano. Ha evidenziato la necessità di un radicamento del Partito nelle “pieghe della società”, (sul territorio, nei ceti produttivi, dove c’è sofferenza sociale) con una ricostruzione di quella “connessione sentimentale” con la cittadinanza che negli ultimi anni si è fortemente impoverita. Ha sottolineato inoltre come l’opposizione consiliare all’amministrazione Agresti sia necessaria, ma da sola non sufficiente se non è accompagnata da un’attività politica – culturale nel Paese: “occorre fornire risposte alle domande che provengono dalla società itrana, con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente che si candidi alla guida del Paese”.
Il primo eletto dei candidati al direttivo della mozione di Paola Ruggieri è stato Antonio Capirchio dei Giovani Democratici che, a soli 18 anni, è stato eletto vicesegretario. Nel suo intervento ha dato voce alla comunità giovanile del territorio, sostenendo che quest’ultima deve assumere un ruolo decisivo nelle scelte e nei processi decisionali del Partito. “Abbiamo bisogno di un Partito che sappia accogliere le istanze dei giovani e, citando il nostro segretario nazionale Enrico Letta, “dobbiamo essere non il Partito che parla dei giovani, ma il Partito che fa parlare i giovani”.
Dobbiamo abbandonare il sentiero degli appelli sterili e scegliere di ricostruire a partire dalle nuove generazioni, dando loro un peso reale nelle decisioni da compiere.“Far parlare i giovani” –ha aggiunto Capirchio – significa essere sensibili allo sfruttamento dei lavoratori stagionali, molto spesso giovani o stranieri, di cui si parla troppo poco, e non rimanere inerti nei confronti della questione ambientale, di cui invece si parla molto, ma che non si affronta con altrettanta concretezza. Ma “far parlare i giovani” significa anche lottare affinché vengano messi a disposizione dagli enti locali nuovi luoghi di comunità, di cultura e di svago, inesistenti nel nostro territorio. E qualora non venisse fatto, sopperire alle mancanze dell’amministrazione con un Partito funzionante – ha suggerito concludendo Capirchio – che si mette al servizio della comunità giovanile.”