MINTURNO – Sono tornati in libertà i quattro giovani di Minturno – tre maggiorenni ed uno minorenni – che l’altra mattina erano stati arrestati dai Carabinieri della locale Stazione e finiti ai domiciliari con le accuse di furto di rame (avevano sradicato alcune grondaie appena installate) all’interno di un’abitazione privata in fase di realizzazione, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. I tre giovani erano riusciti a far perdere le loro tracce a bordo di un’auto ed in occasione di un controllo i tre maggiorenni avevano aggredito i Carabinieri in servizio.
Il terzetto, difeso dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Mariargentina Ruggiero, giovedì è comparso davanti al Giudice Monocratico del Tribunale di Cassino, Marco Gioia, e ha fornito un’altra verità dei fatti. Ha negato fortemente gli addebiti loro messi e ha riferito al Magistrato come al momento del fermo si trovasse in realtà in tutt’altro luogo rispetto a quello dove sarebbe stato perpetrato il furto contestato. Il Giudice Gioia ha sì convalidato l’arresto e, accogliendo le richieste della difesa, ha scarcerato tutti e tre i giovani, sottoponendoli all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’udienza è stata così aggiornata al prossimo 28 marzo.