ITRI – Mentre i Carabinieri della locale stazione continuano a fare capolinea presso la sezione urbanistica del comune di Itri per verificare (di concerto con la Procura della Repubblica di Cassino) la legittimità del rilascio di alcune concessioni edilizie sospette nelle ore che precedettero il voto amministrativo del 3 e 4 ottobre scorsi, la pianificazione urbanistica del comune sul piano amministrativo e gestionale è monitorata dalla componente di Forza Italia che sino a qualche settimana faceva parte della maggioranza Agresti.
Il rieletto sindaco di Itri è il destinatario di una richiesta “bonaria” che i consiglieri comunali azzurri Andrea Di Biase e Serena Ciccarelli per bloccare “con effetto immediato” la determina dirigenziale numero 18 che prendeva atto della conclusione positiva della conferenza dei servizi per autorizzare una nuova ed emergente società telefonica ad autorizzare l’installazione di “impianti ad alta potenza “ in località Giovenco.
La tesi di Forza Italia è chiara e semplice: la convocazione di questa conferenza di servizi appare molto frettolosa. Innanzitutto per la richiesta avanzata da questa società telefonica, il 18 ottobre 2021, “ossia a pochi giorni dal suo insediamento”. Poi perchè la determinazione numero 18 si pone “in contrasto con la procedura avviata ed ormai in fase conclusiva dell’iter di approvazione del piano regolatore comunale delle antenne della telefonia mobile iniziata nel corso della passata consiliatura guidata dall’allora sindaco Antonio Fargiorgio”.
Quella amministrazione, di cui Forza Italia ha fatto parte integrante, aveva affidato un incarico di realizzare lo stesso piano che – secondo quanto è trapelato – sarebbe stato protocollato al comune di Itri.
Forza Italia nella lettera al sindaco Giovanni Agresti sottolinea le iniziative amministrative adottate nel recente passato per fronteggiare l’installazione di questi impianti soprattutto nelle aree fortemente antropizzate. Sei anni fa gli azzurri itrani presentarono una sottoscrizione per chiedere di impedire sulla collina di San Cristoforo l’installazione di una stazione di un’altra società telefonica che, se realizzata, “avrebbe causato sicuramente un deturpamento ambientale permanente”.
Da quel momento nacque una mobilitazione di cui fu informata l’allora commissario Prefettizio del comune di Formia, Raffaella Vano, invitata ad adottare “con urgenza un piano comunale sull’installazione di impianti di radio comunicazione per favorire un corretto insediamento urbanistico e minimizzare l’esposizione della popolazione a campi elettromagnetici da loro prodotti”. Per fare ciò il 26 maggio scorso venne incaricata la società “Sinpro”, il cui piano antenne dovrebbe svolgere il ruolo di “porre fine al potere delle compagnie telefoniche capaci – osservano polemicamente i consiglieri Di Biase e Ciccarelli – di comprare la disponibilità di un qualunque privato per molte migliaia di euro e di trascurare completamente ogni aspetto relativo alle responsabilità ìin materia di salute pubblica”.
L’amministrazione Agresti è accusata apertamente di non applicare il nuovo (e remunerato) piano antenne che, di fatto, ha individuato are comunali lontane dai siti strategici del territorio (scuole, palestre, campo sportivo) dove installare “obbligatoriamente” le stazoni base privando questa scelta alle stesse compagnie telefoniche”. E questa l’ultima arrivata al comune di Itri ha formalizzato questa sua richiesta il 18 ottobre, 15 giorni dopo il voto amministrativo quando era ancora top secret la composizione della nuova Giunta Municipale, ed il 3 novembre 2021 “in tutta celerità” viene convocata la conferenza di servizio impugnata da Forza Italia.
I consiglieri Di Biase e Ciccarelli hanno chiesto di congelare l’esito della conferenza di servizio dell’8 marzo scorso in quanto le “ricordiamo che l’approvazione del primo piano antenne è stata inserita tra le priorità del suo programmazione elettorale ( e all’epoca, sei mesi fa anche di Forza Italia…) con la quale è stato eletto sindaco”.
Per Forza Italia è necessario bloccare l’esito della conferenza di servizio di una settimana fa in quanto il piano comunale sulle antenne prevede che l’installazione delle stazioni per telefonie mobili su suolo pubblico porterebbe indubbiamente maggiori introiti per il comune che, a loro volta, potranno essere utilizzate – concludono Andrea Di Biase e Serena Ciccarelli – per finanziare ulteriori lavori pubblici a vantaggio dell’intera cittadinanza”.