FORMIA – Era colmo di viveri, vestiario e medicinali il pullman che domenica mattina è partito dal piazzale della chiesa parrocchiale del Villaggio Don Bosco di Formia con una diversa destinazione rispetto al primo viaggio effettuato subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Non più Varsavia in Polonia ma Cernivci, una città di oltre 300mila abitanti che, conosciuta per essere conosciuta la “piccola Vienna” per via del suo passato austro ungarico, si trova nella Bucovina del Nord, nell’Ucraina occidentale, a poco più di 40 chilometri dal confine romeno.
A dar vita a questo nuovo viaggio della solidarietà hanno collaborato in tanti: le parrocchie del villaggio Don Bosco e di Penitro a Formia ma anche la sua folta comunità ucraina di Penitro che aveva istituito un filo diretto dallo scoppio della guerra con il sindaco di Cernivci. Alla raccolta di quanto serve per i profughi ucraini in fuga hanno pensato tantissimi cittadini comuni ma diverse associazioni del territorio,come i Lions Club di Formia,che hanno donato un gruppo elettrogeno. Le spese per effettuare questo viaggio sono state sostenute dalla vendita delle mimose, in occasione della festa della donna, presso il centro commerciale di Itaca dove questo torpedone nel viaggio di ritorno si fermerà, tra mercoledì e giovedì, prima di giungere a Formia.
I cinquanta passeggeri che saliranno a Cernivci, per lo più donne e bambini, prima di essere accolti da tante famiglie del territorio effettueranno il tampone, la prima dose del vaccino anti Covid e saranno muniti del codice fiscale per quello che si preannuncia essere la prima fase di integrazione.
“Non sono io che parto ma è l’intera Chiesa di Gaeta che si sta mobilitando – osserva subito nell’intervista video allegata don Mariano Salpinone, il parroco Chiesa del Cuore Immacolata di Maria presso il Villagio Don Bosco Formia – Io e don Sharwy Konka (il sacerdote della parrocchia del Buon Pastore di Penitro) abbiamo avuto il contatto con il sindaco di Cernivci con concretizzare un piano importante: dare una risposta a quei profughi che non hanno ancora la possibilità di uscire dall’Ucraina invasa dai russi. Con la raccolta fondi effettuata presso il centro Itaca abbiamo pagato il primo pullman arrivato in Polonia e ora sosteniamo questo secondo viaggio. La generosità di tutti è stato infinitamente bella. Mi piace sottolineare l’esistenza di una rete di famiglie, pronte ad accogliere questi profughi ma sono un po’ tutti mobilitati: lo stesso comune di Formia ed il distretto socio sanitario del sud pontino”.
“In attesa che si definisca al meglio la macchina organizzatrice (venerdì c’è stato al Comune di Formia un primo tavolo tecnico) – ha aggiunto don Salpinone – abbiamo deciso di compiere questo primo passo per dare sollievo ai tanti fratelli che non stanno vivendo momenti sicuramente felici. Ho parlato per definire la loro accoglienza con il sindaco di Formia Taddeo ma anche con quelli di Gaeta e di Minturno, Mitrano e Stefanelli. Fare rete a livello istituzionale è necessario ed obbligatorio. E speriamo che, dopo questa prima fase emergenziale, possa essere definito un gemellaggio con il comune ucraino di Cernivci perché le cose da fare in futuro – ha concluso don Mariano Salpinone – sono drammaticamente tante…”
INTERVISTA don Mariano Salpinone, parroco Chiesa Villagio Don Bosco Formia