GAETA – Trentatrè anni ancora da compiere, avvocato penalista, Gianluca Conte è il nuovo segretario del Partito Democratico di Gaeta. Ad affidargli la guida di un partito che dopo 14 anni spera di avere stampato il proprio logo sulla scheda alle elezioni amministrative del prossimo maggio è stato domenica il congresso cittadino del Pd che pensa di aver mandato in soffitta la gestione politica ispirata dalla presidente del consiglio comunale Pina Rosato.
Gianluca Conte succede alla segreteria a Nunzia Madonna grazie ad un riscontro numericamente mai messo in discussione – si è imposto con 67,54% dei voti conquistando 77 preferenze contro le 37 dell’unico suo sfidante presente, l’avvocato Giovanni Di Bernando – ma la sua elezione è stata condizionata dall’assenza della componente che proponeva la terza mozione congressuale avente come candidato alla segreteria (per conto della presidente del consiglio Rosato) Daniele D’Arienzo. Nessuna motivazione è stata avanzata su questo comportamento politico ma molti giurano che l’appuntamento congressuale del Mirasole avrà un epilogo contrassegnato dal ricorso alle carte bollate. In effetti lo svolgimento del congresso Dem, che si sarebbe dovuto svolgere già il 5 febbraio,è stato contrassegnato da un clima di diffidenza a confermare l’esistenza di veleni e di dissidi interni che neppure il nuovo corso alla segreteria provinciale di Omar Sarubbo è riuscito ad appianare.
Chi sperava in un accordo tra le tre anime del Pd gaetano ha dovuto rivedere i suoi più propositi. I tre candidati alla segreteria sono rimasti in lizza sino all’ultimo ma l’assenza della componente guidata dalla presidente Rosato e dalla segretaria uscente Nunzia Madonna, peraltro anticipata dai lavori preparatori della commissione elettorale congressuale, ha destato non pochi dubbi e perplessità a cui hanno dovuto far fronte, partecipando in mattinata alla discussione delle mozioni in lizza, il segretario provinciale Sarubbo, il consigliere regionale pontino del Pd Salvatore La Penna ed il presidente dell’assemblea provinciale degli iscritti, il capogruppo Dem al comune di Minturno Matteo Marcaccio
Il congresso metteva in palio una posta pesantissima: conquistare, attraverso l’elezione del nuovo segretario, il simbolo del Pd da far stampare a maggio sulle scheda per l’elezione diretta del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. E’ un fatto inedito per Gaeta dove, in occasione delle elezioni amministrative susseguitesi dal 2008 in poi, nessuno è mai riuscito in questo intento E invece il simbolo del partito comparirà alle amministrative di maggio.
Ed è stato questo l’auspicio manifestato nel suo intervento dal segretario provinciale Sarubbo: “Sono convinto che il partito rinascerà anche a Gaeta. È terminata la stagione delle prove di testimonianze – è stato il suo imperativo categorico – Ora deve iniziare quella dell’”esserci”, a cominciare dal voto amministrativo di maggio. I risultati ci hanno dato ragione laddove (Formia, Latina, Cisterna, Minturno) i nostri elettori hanno potuto votare i nostri candidati con il nostro simbolo. Certamente il campo in cui agire ed operare resta quello di centrosinistra – ha continuato Sarubbo prendendo nettamente le distanze dal comportamento politico sinora assunto dalla componente di Pina Rosato che dal 2012 è in maggioranza con Cosimino Mitrano e ora appoggia la candidatura a sindaco di Cristian Leccese – Tutt’al più dobbiamo moltiplicare gli sforzi, nessuno escluso, di intercettare ambiti e posizioni, politico e culturali, affine alle nostre e non divergenti”.
La componente D’Arienzo-Rosato ha deciso volutamente di salire sull’Aventino. Avrebbe potuto ipotecare la vittoria del congresso in virtù di un buon tesseramento on line ma ha temuto di rimanere imbrigliata nella morsa in caso di un eventuale accordo tra le altre due candidature, intesa che naturalmente non c’è stata. Il regolamento prevedeva una prima votazione tra i tre candidati e a prevalere sarebbe stato chi avrebbe raccolto il 50% più uno dei voti validi. Se non ci fosse stata questa “fumata bianca”, sarebbe stato effettuato un ballottaggio tra i due più votati che sulla carta risultavano essere, appunto, Daniele D’Arienzo e Gianluca Conte. La mozione D’Arienzo ha motivato lasua assenza sulla scorta dialcune presunte anomalie procedurali con un obiettivo politico-elettorale: chiedere l’annullamento del congresso per rinviarlo a dopo le elezioni amministrative in maniera tale che il simbolo non venga assegnato a nessuno dei contendenti. La componente del tandem Madonna-Rosato lamentava un presunto “blocco”di tessere,circa ottanta non sarebbero state contabilizzate, censite, in vista proprio del congresso dell’Hotel Mirasole.
Nel senso che ci sarebbe stato un omesso pagamento dell’acconto di quelle tessere ereditate dal campagna adesione del 2021. Per ciascuna di loro non è stata versata la quota di 10 euro, danaro che la Federazione di Latina del Pd sostiene di non aver ancora ricevuto. In sede di congresso è stata inaugurata in corsa una linea di mediazione in base alla quale,in attesa del versamento dei 10euro, sarebbe stato pagare il saldo di 5 euro per votare.Ma c’è di più. I potenziali iscritti della componente Rosato avrebbero lamentato una loro mancata convocazione al congresso che sarebbe dovuta arrivare attraverso un’email mai partita. La replica avrebbe messo in imbarazzo la segretaria uscente del Pd di Gaeta: “Sino a prova contraria avrebbe dovuto provvedere la signora Nunzia Madonna che resta un’autorevole rappresentante di chi ora esterna a torto le sue perplessità”. Ma le assenza della componente D’Arienzo iniziata la mattina con la discussione delle mozione è proseguita sino alle 20 quando il mitologico presidente del congresso, Carmine Carandente, ha annunciato alla città e al mondo che Gianluca Conte era diventato il nuovo segretario del Pd gaetano.
La sua elezione è stata una vittoria politica anche di Emiliano Scinicariello, presente in consiglio tra i banchi dell’opposizione insieme a Franco De Angelis di Demos. Ripudiato troppo velocemente dal Pd Moscardelliano della presidente Rosato, Scinicariello ora due frecce nel suo arco che deve far scoccare in maniera chirurgica: la segreteria del Pd cittadino e la candidatura a sindaco della professoressa Sabina Mitrano, peraltro avvistata nei locali del “MiraDem” – così è stato ribattezzato l’albergo di via Firenze – incrociando lo sguardo del suo principale avversario nel campo progressista, l’ex sindaco Pds Silvio D’Amante. Scinicariello ha un obiettivo chiaro e dichiarato nel cassetto: regalare alla professoressa Mitrano il simbolo del Pd. Ma l’ex assessora alla cultura della prima Giunta di Cosimino Mitrano al momento non è iscritta ma- secondo Sciniscariello- potrebbe farlo successivamente. Il momento è l’insediamento a giorni del consiglio direttivo,composto da 14 componenti espressione della mozione Conte e 7 vicini al candidato sconfitto Giovanni Di Bernardo. Il legale ha voluto subito fare gli auguri al “collega Gianluca per la bella vittoria che consente di affermare un principio: il Pd, quello di centro sinistra, a Gaeta c’è e farà le sue battaglie senza infingimenti e posizioni ingannevoli”.Ma, illustrando la sua mozione, Di Bernardo ha predicato “umiltà e coerenza” rivolgendosi ad Emiliano Scinicariello. Ha proposto, alla stessa stregua di Demos, una mozione congressuale che preveda, Statuto alla mano, lo svolgimento delle primarie, di coalizione o al’interno del partito, per la scelta del candidato sindaco del Partito Democratico.
“Lo chiarisce a più riprese lo statuto nazionale per i comuni superiori ai 15mila abitanti e per le regioni” – ha fatto sapere il candidato alla segreteria per conto del candidato sindaco Silvio D’Amante – Ci sono ancora i presupposti temporali per organizzare le primarie a Gaeta. Sarebbe il miglior regalo che potremmo fare al popolo progressista di Gaeta e tentare davvero di far voltare pagina a questa città”.
Decidendo di non partecipare al congresso, la segretaria uscente Nunzia Madonna si è affidata ai social – avrebbe potuto utilizzare il comodo leggio del Mirasole Internatonal – per ribadire che “il vincitore di questo appuntamento è senza dubbia la partecipazione: 276 iscritti, 114 votanti. Qualcosa vorrà pure dire”. Lo spirito Decoubertiano s’impone, oltre che nello sport, anche in politica e gli assenti hanno sempre torto.O almeno.
“Facciamo prima il partito e poi definiamo le candidature – ha dichiarato Scinicariello- C’è anche molto tempo a disposizione per accorciare le distanze esistenti.. anche per vincere le prossime elezioni amministrative di Gaeta”. Arrivano indiscrezioni circa alcune presunte difficoltà di un paio di liste (Il nuovo Quadrifoglio?) del candidato sindaco del centro destra Cristian Leccese a definire e completare la loro composizione. E poi c’è lo spauracchio, normativamente lecito ma eticamente riprovevole, del voto disgiunto. E’ stato il caso dell’ex assessore all’urbanistica Pasqualino De Simone che, evitando di candidarsi al consiglio comunale, ha preannunciato che lo farà una sua conoscente, Paola Guglietta. Tutto bene, tranne che per una particolarità: De Simone ha preannunciato che chiederà di fare votare a sindaco non il candidato di riferimento…Cristian Leccese ma…Sabina Mitrano.