LATINA – Secondo l’accusa avrebbero fatto parte di un’organizzazione in grado di fornire assistenza alle persone alle quali non era consentito l’accesso al credito. Riuscivano, attraverso la falsificazione di documenti comprese le buste paga, a inoltrare le pratiche alle società finanziare facendo ottenere il finanziamento richiesto. Prime richieste di condanna per due delle 13 persone arrestate a Latina il 28 ottobre 2020 nell’ambito dell’indagine denominata ‘Scarabeo’.
L’agente finanziario Andrea Di Barbora e l’ex poliziotto ora in pensione Nicola Latizi hanno chiesto di essere processati il rito abbreviato davanti il Gup del Tribunale Giuseppe Molfese dove devono difendersi dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale, falsa attestazione della presenza in servizio di un impiegato pubblico, autoriciclaggio, contraffazione di pubblici sigilli, sostituzione di persona.
Non è tardata, intanto, ad arrivare la requisitoria della Procura. Chieste la condanna a tre anni e quattro mesi per Di Barbora ed un anno di reclusione per Latizi. Se quest’ultimo era stato coinvolto nella vicenda delle occupazioni abusive degli uffici Inpadp al cosiddetto Colosseo di via Bruxelles, Di Barbora aveva messo in piedi una vera e propria agenzia di intermediazione che alterava l’onorabilità finanziaria dei clienti che non potevano accedere ai finanziamenti per far sì che ottenessero da società finanziarie e banche prestiti maggiori. La sentenza del Gup rinviata al 22 aprile prossimo.