FONDI – Con delibera di giunta dello scorso 24 marzo 2022 il Comune di Fondi ha attivato un conto corrente per le donazioni- IBAN: IT30P0529673973T20990000055 – CAUSALE “EMERGENZA UCRAINA”.
“Le risorse raccolte tramite le donazioni – spiega una nota del Comune – verranno a disposizione dei Servizi Sociali dell’Ente e saranno utilizzate per la gestione dell’emergenza sul territorio del Comune di Fondi. È inoltre in continuo aggiornamento l’elenco degli immobili, sia pubblici che privati, destinati all’accoglienza e all’ospitalità. Come anticipato dal sindaco Beniamino Maschietto nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, l’Ente ha messo a disposizione alcuni beni confiscati alla criminalità organizzata ai quali si sono aggiunti, nelle ultime ore, un lungo elenco di strutture ricettive e residenze private”.
Ed ancora: “Per dare la propria disponibilità all’accoglienza è possibile inviare una mail all’indirizzo urp@comunedifondi.it. Per richiedere informazioni è invece disponibile un operatore dedicato, al numero 0771-507249, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 12:00. La popolazione ucraina bisognosa di assistenza può inoltre rivolgersi agli assistenti sociali del Comune di Fondi il martedì e il giovedì, dalle 10:00 alle 13:00. Il coordinamento degli aiuti umanitari e dell’accoglienza è coordinato dal settore servizi sociali del Comune di Fondi che sta seguendo scrupolosamente le direttive impartite dalla Prefettura di Latina. A tal proposito si ricorda che, in caso di iniziative di accoglienza in forma privata, è necessario e obbligatorio effettuare la procedura di registrazione presso il locale commissariato di polizia”.
“Invitiamo tutti a rispettare scrupolosamente le direttive – commentano il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto e l’assessore ai Servizi Sociali Sonia Notarberardino – affinché la città possa dare il suo piccolo grande contributo alla popolazione ucraina in maniera ordinata e sicura. Il tutto naturalmente allo scopo di ridurre il più possibile i disagi e le fragilità economiche ed emotive che le famiglie in fuga stanno affrontando”.