MINTURNO – Si torna a sparare sul territorio del sud pontino ma la criminalità organizzata questa volta non c’entra nulla. Ne sono convinti i Carabinieri della Stazione di Scauri e della Compagnia di Formia dopo il grave episodio, che fortunatamente non ha avuto conseguenze per le persone coinvolte, verificatosi lunedì sera, in via San Pietro Apostolo, nei pressi della chiesa dell’Immacolata a Scauri.
Tre fratelli di 70, 56 e 60 anni si erano recati presso un’abitazione di loro proprietà per chiedere al locatario, un pregiudicato napoletano di 31 anni che sta scontando lì ai domiciliari tre anni e mezzo di reclusione per un cumulo di pena per spaccio di droga e reati contro il patrimonio, di abbandonare l’immobile in cui viva con i suoi genitori. I tre fratelli, suonando il campanello, hanno anche motivato la loro richiesta, la morosità, da cinque mesi, dei loro inquilini.
Il 31enne – secondo una prima ricostruzione dei Carabinieri che ora costituisce una prima informativa inviata al sostituto procuratore Chiara D’Orefice- inizialmente non ha risposto. Alle insistenze dei fratelli scauresi il 31enne ha replicando minacciandoli di sparare cosa che poi ha fatto. Il pregiudicato, imbracciando una pistola calibro 7,65 illegalmente detenuta, ha sparato almeno cinque colpi che fortunatamente non hanno colpito i tre fratelli in fuga a bordo di una Fiat Multipla. Le vittime provvedevano a segnalare l’accaduto ai Carabinieri che facevano scattare un blitz in via San Pietro Apostolo. Dotati dei necessari dispositivi di sicurezza, i militari del maggiore Michele Pascale facevano irruzione nell’abitazione occupata dal 31enne napoletano.
Gli sequestravano la pistola illegalmente detenuta, che nel frattempo aveva cercato di occultare in casa, e l’uomo veniva così arrestato con le accuse di tentato omicidio, evasione dagli obblighi domiciliari e – come detto – detenzione illegale di arma da fuoco