FORMIA – Assolte per l’inconsistenza dell’importo del furto commesso. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Cassino Marco Gioia al termine del processo celebrato nei confronti di una madre e delle due figlie, una della quale minorenne, di Santi Coma e Damiano. Dovevano difendersi dall’accusa di concorso in furto di cui sarebbero state protagoniste presso il negozio “Ovs” in via Vitruvio a Formia.
Le tre donne erano state fermate subito dopo aver oltrepassato le barriere anti-taccheggio e all’esito della perquisizione operata dai Carabinieri di Formia, prontamente allertati dal direttore dell’esercizio commerciale, erano stati sorprese con la disponilita’ di alcune borse contenenti numerosi capi di abbigliamento e cosmetici, oltre ad accessori di varia natura per un valore di circa 20O euro con tutti i dispositivi antifurto divelti.
Nonostante dall’istruttoria dibattimentale sia anche emerso come le donne già nei giorni precedenti avessero presumibilmente operato un ulteriore furto, il Giudice Monocratico del Tribunale di Cassino Federico Gioia le ha assolte condividendo appieno alla prospettazione difensiva all’esito degli avvocati difensori Gaspare D’Elia e Pasquale Cardillo Cupo.
Hanno comprovato che, trattandosi di furto si aggravato ma anche solo tentato, si potesse applicare la norma della “particolare tenuità del fatto”.Insomma per tutte e tre le donne il valore totale della merce sottratta, l’importo singolarmente attribuibile ad ognuna di esse non permettesse di pervenire ad una sentenza di condanna. La terza imputata, sempre di Santi Cosma e Damiano e parente delle tre donne, sempre difesa dagli avvocati D’Elia e Cardillo Cupo, era già stata assolta dal Tribunale per i Minorenni di Roma qualche mese fa.