TERRACINA – L’ipotesi accusatoria è grave: faceva parte di un gruppo in grado organizzare corsi ed esami ma anche di falsificare e rilasciare falsi attestati e abilitazioni, dal diploma per diventare estetisti o operatori socio sanitaria alla più impegnativa laurea. Con le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, falsi ed auto riciclaggio anche A.B., un uomo di 49 anni di Terracina è stato arrestato dai finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria destinatario di una chilometrica ordinanza di custodia cautelare (1072 pagine) che, richiesta da Procuratore capo Giovanni Bombardieri, è stata emessa dal Gip Caterina Catalano.
Il 49enne di Terracina è considerato il broker di questa organizzazione sui territori del Lazio e della provincia di Latina. Gestendo un avviato centro servizi a Terracina, l’uomo, finito nel frattempo ai domiciliari, aveva precisi compiti: realizzava falsi corsi finalizzati all’ottenimento di attestati per la frequenza per diventare operatore socio sanitario e per l’abilitazione a svolgere attività didattiche nell’ambito dell’assistenza educativa.Mantenendo poi stabili rapporti con il più importante dei dieci indagati, una donna di 36 anni di Condofuri in provincia di Reggio Calabria, il 49enne di Terracina aveva l’onere di recapitare alle vittime, al termine dei falsi corsi effettuati, i diplomi conseguiti che gli venivano consegnati dalla donna calabrese.
Secondo le Fiamme Gialle i costi degli attestati variavano dall’importanza del titolo conseguito, da 700 a 5000 euro, che comunque nel corso del tempo hanno permesso all’intera organizzazione di conseguire un indebito ed illegittimo arricchimento per un importo di tre milioni e 200 mila euro. In particolare, gli accertamenti di polizia giudiziari eseguiti hanno consentito di delineare l’esistenza e l’operatività – dietro la parvenza di un finto centro di formazione internazionale, falsamente riconosciuto e convenzionato con enti pubblici ed università italiane e straniere – di un’associazione per delinquere, stabile e strutturata, attiva fin dal 2016 a tutt’oggi, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati-fine (quali truffe, falsi ed autoriciclaggio), che sarebbe riuscita ad accumulare proventi – come detto – per 3milioni e 200mila euro, raggirando decine e decine di vittime.
Le indagini, infatti, sono state avviate proprio per verificare le denunce, presentate all’Autorità Giudiziaria, da persone truffate che avevano frequentato alcuni corsi offerti dal centro di formazione, ma i cui titoli erano stati ritenuti non validi nell’ambito di procedure valutative del personale, all’interno di Pubbliche Amministrazioni. Le persone indagate erano in grado di fornire diplomi di laurea di università straniere con la relativa omologazione, di università italiane telematiche nonché certificati di conoscenza della lingua inglese e abilitazioni all’attività didattica nell’ambito dell’assistenza educativa, all’esito di corsi. Insomma le attività formative, dai prezzi esosi, erano organizzate in varie sedi, ma non erano riconosciute dalle istituzioni preposte; in alcuni casi, i titoli erano rilasciati senza la frequenza di alcun corso o il superamento di alcun esame.
Una delle promotrici dell’associazione, l’amica di A. B., inoltre, è indagata anche per appropriazione indebita poiché, in qualità di rappresentante legale di un sindacato di Condofuri si sarebbe appropriata di circa 300mila euro depositati sul conto corrente dell’organizzazione sindacale, mediante prelevamenti e bonifici su conti correnti propri o dei familiari. In esito agli accertamenti patrimoniali, la Procura di Reggio Calabria ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di rapporti finanziari e due immobili di pregio nel Comune di Roma, nella centralissima Via degli Scipioni, nella disponibilità dei promotori dell’organizzazione.