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Banca Popolare del Cassinate: prima tra le banche popolari italiane per “Texas Ratio”, l’intervista a Vincenzo Formisano

La Banca Popolare del Cassinate è prima tra le banche popolari italiane per indice di solidità Texas Ratio. E’ quanto emerge da un’approfondita analisi sullo stato di salute delle 19 banche popolari italiane pubblicata dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” in base ai dati di bilancio al 31 dicembre 2020. Si tratta di un primato che emerge confrontando l’indice Texas Ratio che, insieme al CET1 ratio, rappresenta un indicatore decisivo per valutare la solidità di una banca. In sintesi il Texas Ratio mette in rapporto i prestiti non performanti (i cosiddetti crediti deteriorati) con il patrimonio netto tangibile della banca: se quest’ultimo supera il dato dei crediti a rischio, allora la banca è solida, ovvero è in grado di far fronte all’eventuale perdita dei crediti deteriorati, ed è, cioè, capace di coprire con le sue risorse il rischio di credito.

“Per spiegare il Texas Ratio con parole semplici– spiega il Professor Vincenzo Formisano, presidente della BPC e Docente presso l’Università di Cassino – possiamo dire che più questo dato è basso più la banca è solida. Nell’analisi del “Sole 24 Ore” l’indice Texas Ratio della Banca Popolare del Cassinate è al 31% ed è il dato più basso (dunque: il migliore!) di tutte le banche popolari italiane. Questo dato è quello che più interessa a soci, clienti, investitori e stakeholder perché è l’indice che più di qualsiasi altro rispecchia la solidità di una banca, l’affidabilità, la sua sostenibilità nel tempo”.

Un dato che merita di essere sottolineato è il già citato CET1 ratio che, per la Bpc, si è attestato al 20,8%, molto al di sopra dei limiti imposti dalla vigilanza e tra i più alti fra le banche popolari italiane. Sia il CET1 che il Texas Ratio sono indicatori riconosciuti dagli organi di vigilanza e basati su criteri condivisi a livello nazionale e internazionale. Tuttavia anche studi effettuati, rielaborando diversi parametri, hanno indicato la Banca Popolare del Cassinate come la più solida tra le popolari del Lazio: nell’analisi della società di consulenza Credit Data Research Italia – da 25 anni attiva sul mercato italiano – pubblicata su Banca Finanza e redatta su dati Orbis, Bureau van Dijk – A Moody’s Analytics Company – la Banca Popolare del Cassinate si è collocata al primo posto per solidità tra le popolari del Lazio e al ventesimo posto tra tutte le banche italiane (e dunque, non solo le popolari, come nel caso della classifica del Sole 24 Ore) classificate come “piccole” (ovvero 169 istituti con un attivo compreso tra i 5.200 e i 650 milioni di euro). A confermare la leadership della Bpc, anche la classifica dell’Atlante delle Banche Leader pubblicato annualmente da altri due quotidiani economici come “Milano Finanza” e “Italia Oggi”, che ha visto la Bpc al terzo posto nella classifica generale di tutte le banche del Lazio e al primo posto tra le popolari e quelle di minore dimensione della regione.

Presidente Formisano, che importanza hanno queste classifiche?

“Certamente sono riconoscimenti che ci riempiono di orgoglio e che rispecchiano l’ottimo stato di salute della banca. Ma, come mi ha sempre insegnato mio padre Donato Formisano ciò che interessa maggiormente ai soci e ai clienti è che la banca dia “sostanza alle proprie azioni”, per dirla quasi con uno slogan. Interessa, cioè, che ci sia coerenza assoluta tra ciò che facciamo e ciò che comunichiamo e tra performance di bilancio, dividendi distribuiti e liquidabilità delle nostre azioni. E mi piace sottolineare che la Banca Popolare del Cassinate, nel pieno rispetto delle indicazioni degli organi di vigilanza, ha distribuito ai soci anche i dividendi relativi agli anni 2019/2020, fortemente segnati dalla pandemia, per un importo complessivo di quasi 10 milioni di euro, assicurando ai soci la pronta liquidabilità delle azioni. Su questo tema vorrei fare una riflessione: può essere davvero frustrante per un piccolo investitore non poter smobilizzare i propri investimenti per far fronte alle esigenze familiari. In Bpc questo tema è stato affrontato fin dalla costituzione ed è stato risolto con un importante accantonamento al fondo acquisto azioni proprie che, unito alla costante forte richiesta di acquisto di azioni BPC, assicura una liquidità pressoché immediata dei nostri titoli azionari ai valori stabiliti dall’Assemblea. A conferma di questo si evidenzia che nel quinquennio 2017/2021 il numero dei soci è passato da 1709 a 1850, con un incremento di 140 unità”.

A fine mese i soci della banca si riuniranno in assemblea per l’approvazione del bilancio. Quali sono, presidente Formisano, i numero relativi al 2021?

“Il bilancio 2021 presenta risultati eccellenti, in netto incremento rispetto al 2020. Anche quest’anno i soci verranno premiati con dividendi importanti di cui si renderà conto subito le festività Pasquali nel corso dell’assemblea che quest’anno, dopo due anni, finalmente si terrà nuovamente in presenza”.

Ci sono altri due indici importanti per valutare lo stato di salute di una banca ovvero la redditività e la produttività. E’ vero?

“Anche per quanto concerne l’indice di redditività la Bpc è leader tra le banche della nostra provincia, come emerge dallo studio pubblicato da Banca Finanza. Con riferimento alla produttività, si evidenzia che sin dalla sua fondazione la Bpc ha favorito famiglie e piccoli imprenditori ispirandosi ai principi di “sana e prudente gestione”. Attualmente la Bpc è la prima banca locale della provincia per numero di sportelli, ATM e sportelli automatici e per numero di dipendenti. E’ questo, infatti, il modo di essere a servizio del territorio: siamo presenti con una capillare rete di filiali e diamo lavoro ad oltre 130 persone. Si tratta di una scelta coerente con il modello di banca popolare. Nonostante ciò, l’indicatore del cost/income della Bpc (ovvero il rapporto tra costi operativi e margine di intermediazione) è di gran lunga inferiore alla media del sistema bancario nazionale, sebbene, naturalmente, un confronto adeguato possa essere fatto solo con banche che, per numero di filiali, siano di dimensioni comparabili alla nostra. La strategia della BPC è sempre stata quella di coniugare solidità, produttività, redditività con un impegno sul territorio destinato soprattutto al sostegno delle piccole realtà. La scelta alternativa di avere un numero più ridotto di sportelli, con un numero minore di clienti, potrebbe causare una maggiore concentrazione del credito. A conferma di quanto affermato basta verificare il numero e l’importo delle “grandi esposizioni” che le banche pubblicano unitamente al bilancio. La strategia adottata dalla Bpc è coerente con il modello delle banche popolari, la cui filosofia, come sosteneva il fondatore, Luigi Luzzatti, è quella di dare “poco a molto e non molto a pochi”. E’ proprio a partire da questi concetti e da questi impegni che la Bpc, nel nuovo piano strategico, darà priorità all’inclusione finanziaria, al presidio del territorio e alla creazione di valore per soci, clienti, dipendenti e per l’intera comunità di riferimento”.

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