GAETA – Un bambino conteso. Emergono altri ed importanti sviluppi investigativi dalle indagini del commissariato di Polizia di Gaeta sul divieto di avvicinamento disposto dal Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce nei confronti di una donna di 50 anni di Gaeta. L’indagata avrebbe assunto comportamenti violenti nei confronti di una donna di 42 anni maturando l’idea, sicuramente errata, di essere la madre di suo figlio. Intanto i reati ipotizzati nella misura cautelare emessa dal Gip sono decisamente gravi: stalking e lesioni gravi.
Riguardano la condotta assunta dall’indagata negli ultimi mesi: dagli iniziali ed incomprensibili pedinamenti la 50enne era passata alle vie di fatto rendendo complicata a dir poco l’esistenza della 42enne, poi firmataria di alcune segnalazioni al commissariato di Polizia circa le angherie e le minacce subite. La svolta all’intera e ancora poco chiara vicenda c’era stata nei pressi di una fermata del servizio del trasporto pubblico urbano nel quartiere de La Pjaia a Gaeta. La 50enne aveva aggredito violentemente la presunta rivale procurandole ferite e traumi giudicati guaribili in diversi giorni. Ma l’episodio era stato immortalato dal sistema di video sorveglianza di un’agenzia funebre della zona, poi al centro di un’informativa inviata alla Procura di Cassino. Martedì la 50enne, assistita dall’avvocato Vincenzo Macari, è comparsa davanti il Gip Di Croce ma si è avvalsa della facoltà di non rispondere.