LATINA – Mano pesante della Direzione Distrettuale anti-mafia di Roma per Francesco Viola e Giovanni Ciaravino, arrestati nel febbraio 2021 nell’ambito dell’operazione “Reset” e, dunque, di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso, e alle estorsioni ai danni di alcune attività commerciali del capoluogo pontino.
Il sostituto procuratore Luigia Spinelli nell’ambito del rito abbreviato che sta celebrando davanti il Gup del Tribunale di Roma Monica Ciancio ha chiesto, al termine della requisitoria, 14 anni di reclusione per Viola e dieci anni e mezzo per Ciaravino. Viola e Ciaravino hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato e ieri sono comparsi davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Monica Ciancio. Ha ricostruito le modalità con le quali i gruppi Di Silvio e Travali avrebbero operavato sulla scorta dell’attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia e dalla Squadra mobile di Latina.
La dottoressa Spinelli ha parlato di un’organizzazione criminale che si sarebbe occupata del traffico di cocaina, hashish e marijuana per rifornire le piazze di spaccio di Latina, Cisterna, Aprilia, Sezze e dei centri limitrofi, ricorrendo – se fosse stato necessario – anche alla violenza nei confronti di gruppi criminali rivali. Si torna in aula il 27 maggio per le repliche – i legali dei due imputati, gli avvocati Giancarlo Vitelli e Pasquale Cardillo Cupo – e la sentenza