CASSINO – Verso il rush finale il processo, davanti la Corte d’assise del Tribunale di Cassino, per l’omicidio di Serena Mollicone. Il dibattimento, archiviata la pausa Pasquale, riprenderà venerdì 22 aprile ed il presidente del collegio giudicante Massimo Capurso potrebbe sciogliere alcuni nodi ereditati dalle ultime udienze. Innanzitutto autorizzare o meno il confronto in aula tra Annarita Torriero e Sonia Da Fonseca soprattutto dopo che quest’ultima nell’udienza del 25 marzo aveva confermato le confidenze fattele nel 2008 dalla Torriero e, cioè, di aver visto Serena entrare nella caserma dei Carabinieri di Arce la mattina del giorno, il 1 giugno 2001, in cui scomparve e fu uccisa.
La Corte d’Assise o la stessa Procura di Cassino dovranno decidere, inoltre, se ascoltare o meno i due fratelli tossicodipendenti di Ferentino che, secondo la ricostruzione fatta prima di Pasqua dall’ex responsabile del Sert di Frosinone, Fermando Ferrauti, sarebbero stati loro, il 4 giugno 2001, il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Serena, a fornirgli in maniera confidenziale il nome del presunto autore del delitto della studentessa, Marco Mottola, e ad indicargli il movente: la decisione di Serena di svelare il giro di spaccio attivo ad Arce.
Il 22 aprile, intanto, sarà ultimato l’esame della lista testi della parte civile di Guglielmo e Antonio Mollicone rappresentata dall’avvocato Dario De Santis. Il presidente Capurso ha disposto l’accompagnamento coattivo, dopo la loro assenza nell’udienza del 25 marzo scorso, dell’attuale marito della signora Torriero, Massimiliano Gemma, e di Vincenzo De Luca, il proprietario della ferramenta presso la quale secondo i Carabinieri sarebbe stato venduto il filo di ferro con cui furono immobilizzati i piedi di Serena dopo il delitto. In più saranno ascoltate, in qualità di consulenti tecnici della parte civile di Armida Mollicone, la stessa sorella di Serena, la criminologa Roberta Bruzzone – dovrà ricostruire la dinamica dell’aggressione subita dalla vittima sulla scorta delle consulenze tecniche acquisite agli atti- e la specialista di medicina legale Luisa Regimenti.
Nelle successiva udienza del 29 aprile i riflettori saranno puntati invece, sull’ex comandante del Ris di Parma, il generale Luciano Garofano, e sulla professoressa Laura Volpini. Sono i periti di parte civile nominati da Antonio e Guglielmo Mollicone: il primo dovrà illustrare gli aspetti biologici e dattiloscopici riscontrati sul cadavere di Serena, la seconda riferirà invece sugli elementi psicologici che hanno provocato l’omicidio della studentessa di Arce.
E’ stata calendarizzata anche l’audizione del Maresciallo in congedo Bruno Cimini. Avrebbe dovuto deporre nell’udienza dell’8 aprile ma l’ex Carabiniere è diventato ufficialmente irreperibile dopo aver ricevuto nelle scorse settimane la convocazione cui diede forfait per problemi personali. Citato sempre dalla parte civile dei fratelli Guglielmo e Antonio Mollicone, l’ex maresciallo Cimini dopo la scomparsa di Serena il 1 giugno 2001 fu personalmente protagonista delle ricerche della studentessa che furono estese presso la sua abitazione laddove ricomparve misteriosamente il telefonino della studentessa uccisa.
Sempre il 29 aprile è in agenda l’interrogatorio volontario cui ha deciso di sottoporsi uno dei cinque imputati, il luogotenente dei Carabinieri Vincenzo Quatrale. E’ l’unico che al momento – gli altri sotto processo sono Franco, Marco e Annamaria Mottola e Francesco Suprano – ha deciso di rilasciare alla Corte d’Assise del Tribunale dichiarazioni spontanee. Imputato di concorso morale nell’omicidio di Serena e nell’istigazione al suicidio di Santino Tuzi, il luogotenente Quatrale sarà – a meno di ripensamenti degli altri quattro imputati – l’unico che accetterà di rispondere alle domande dei Pm Siravo e Fusco e dei legali delle parti civili.