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Minturno / Impianto trattamento ed essiccazione fanghi nella zona archeologica, nuove polemiche

MINTURNO – Altro che 88 metri quadrati. Avrà una superfice di 5600 metri quadrati uno dei due impianti che Acqualatina intende realizzare, grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’area attigua il complesso archeologico di Minturnae per il trattamento ed essiccazione dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione dell’ente gestore.

Quanto è emerso da una seduta congiunta delle commissioni consiliari Urbanistica ed Ambiente del comune che ha fatto indispettire molti. Non solo i rappresentanti delle forze di minoranza, che sapevano di una struttura molto contenuta relativamente alla sua superfice, quanto la segreteria provinciale della Confconsumatori. I dubbi e le perplessità sinora riguardavano l’esistenza o meno di una relazione geologica a supporto del progetto approvato dall’assemblea dell’Ato 4 per essere finanziato dal Prnn, la viabilità legata al delicato complesso archeologico di Minturnae e soprattutto la quantità dei fanghi – circa 6500 tonnellate all’anno – da essiccare lungo la riva destra del fiume Garigliano.

Per il presidente provinciale della Confconsumatori Franco Conte sia Acqualatina che lo stesso comune di Minturno non hanno detto la verità sull’ampiezza di questo impianto. Altro che 88 metri quadrati. “Ancora una volta vediamo che informazioni così importanti vengono sottaciute alla cittadinanza o peggio ancora vengono palesemente travisate a danno dei cittadini. – ha detto l’avvocato Conte – Troppo spesso ci si dimentica che dovrebbe essere sempre garantita la più totale trasparenza della attività amministrativa. Solo la diffusione delle informazioni corrette permette un controllo sull’operato delle amministrazioni. Ci auguriamo che si possa davvero aprire un dibattito serio sull’argomento e che si rendano davvero fruibili le informazioni su quanto si intende realizzare perché, come abbiamo visto, approfondendo le questioni ad ogni livello, da parte della cittadinanza, delle forze politiche di opposizione e maggioranza il quadro delle cose si delinea con più precisione”.

Stanno cercando di ridimensionare la portata della polemica sia il sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli che l’ingegner Umberto Bernola, della segreteria tecnica operativa dell’Ato 4, secondo i quali i fanghi diretti all’impianto previsto a Marina di Minturno saranno della miglior qualità per la definitiva essicazione. Non c’è poi nulla di definitivo perchè la soluzione progettuale in campo è stata approvata solo per beneficiare dei fondi del Pnrr. Solo se lo sarà, l’intero progetto sarà reso esecutivo e dunque migliorabile. Durissima la replica della Confconsumatori: “In quel momento potrebbe essere troppo tardi”.

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