FORMIA – Riapre, dopo una lunga assenza, il Palamendola di Formia ma almeno sino al prossimo 30 giugno. La gestione, rispetto al recente passato, non sarà privata ma dello stesso Comune in attesa di una nuova procedura pubblica per l’individuazione del nuovo soggetto gestore. A deciderlo è stata la Giunta Municipale dopo che il Tar del Lazio lo scorso febbraio con la sentenza numero 181/2022, accogliendo il ricorso della Polisportiva “Nuovi Orrizzonti”, aveva annullato la precedente e contestata gara d’appalto che il 24 settembre scorsi aveva affidato la gestione dell’impianto costruito e finanziato dalla Provincia e poi trasferito nella proprietà immobiliare del Comune al Formia basketball, società militante (e purtroppo retrocessa già) nel campionato nazionale di serie B.
Il Palamendola di fatto ha riaperto i battenti il 26 aprile e, se la gestione torna ad essere pubblica (il comune garantirà i servizi di apertura e chiusura ogni giorno dalle 15 alle 21, di pulizia, gestione e manutenzione dell’impianto) l’utilizzo sarà esclusivamente delle sole Formia Basketball e Polisportiva Nuovi Orizzonti, le due società che hanno risposto e partecipato ad un bando pubblico “last minute” pubblicato prima di Pasqua (e ignoto a molte realtà sportive e associazionistiche di Formia) per attribuirsi il “monte orario”. Ad aggiudicarsi questo tipo di bando è stato il Formia Basketball che, alla luce della sua militanza in un campionato nazionale di pallacanestro e della disponibilità di un settore giovanile, avrà una maggiore disponibilità oraria a differenza della polisportiva “Nuovi Orizzonti” che, impegnata nella ginnastica ritmica, aveva chiesto sinora al comune di Minturno di utilizzare il PalaBorrelli di Scauri.
La Giunta formiana, in attesa dello svolgimento di bandi autonomi per la gestione futura (almeno di sei anni) del Palamendola ma anche del PalaFabiani, della struttura geodetica in località Fontana a Maranola e di quella presso l’istituto per geometri “Tallini” di Penitro, ha deciso per quanto riguarda il Palamendola che in caso di richieste delle singole federazioni l’impianto sarà aperto sino al 30 giugno anche nei giorni festivi mentre l’apertura mattutina sarà garantita esclusivamente su richiesta delle istituzioni scolastiche cittadine per lo svolgimento di quelle iniziative didattiche legate all’attività sportiva
Ma la riapertura del Palamendola sta avvenendo all’insegna dell’assoluta priorità e delle polemiche. La struttura non gode di una buona salute sotto il profilo della manutenzione e ha dovuto far fronte allo scontro fratricida tra il Formia Basketball e la polisportiva “Nuovi Orizzonti”. Dopo la pubblicazione della sentenza del Tar che “sfrattava” il Formiabasket ball il Comune ne prendeva atto con la determina dirigenziale numero 305 del 1 marzo scorso della responsabile del settore “Polizia locale e servizi ai cittadini” Rosanna Picano. Ma solo dopo una diffida legale ed un’attesa di un mese e mezzo il Formia Basket Ball provvedeva – a dire della “Nuovi Orizzonti” – il 13 aprile scorso a restituire chiavi del Palamendola al personale dell’ufficio sport del comune.
E’ stato redatto un verbale con cui veniva attestata la situazione con cui il Palamendola dopo anni tornava nella disponibilità del Comune di Formia? E’ stata verificata l’esistenza di eventuali migliorie o abusi all’interno dell’impianto sportivo del quartiere di San Pietro? E’ stata effettuata una ricognizione circa il versamento allo stesso Comune di canoni di locazione da parte del precedente gestore o il pagamento del più tradizionale tributo comunale come la Tari? Di certo, sono quesiti che, in caso di risposte negative, potrebbero condizionare l’esito del futuro appalto che l’assessore allo sport del comune di Formia Fabio Papa intende promuovere nel corso della prossima estate.
La stessa gestione del Palamendola negli anni scorsi è sempre stata controversa. L’impianto è sempre stato un onere della Polisportiva “Nuovi Orizzonti” almeno sino a quando con la determinazione dirigenziale numero 1796 del 10 novembre 2020 la responsabile del settore servizi sociali e sport Rosanna Picano decise di avviare una procedura pubblica per l’affidamento della gestione della struttura. Il primo disco rosso lo diede l’Anac, l’autorità nazionale anti corruzione, che il 3 febbraio 2021 intimò al Comune di rivedere la sua procedura semplicemente non era conforme alla normativa di settore per non aver previsto specifiche clausole di riserva dell’uso della struttura sportiva a favore delle scuole di Formia.
Il comune di Formia corse ai ripari , accolse i suggerimenti dell’Anac e, nonostante le censure palesate dalla polisportiva “Nuovi Orizzonti”, la procedura pubblica fu ritenuta inattaccabile. Trascorsero i mesi e quando la gestione del comune era diventata nel frattempo commissariale la svolta dell’intera vicenda si registrò il 30 luglio scorso. La commissione giudicatrice, nominata il giorno prima, esaminò le uniche due offerte pervenute, quella della società allora concessionaria, la Polisportiva “Nuovi Orizzonti” ed il Formia Basketball. La Polisportiva Nuovi Orizzonti rimase soccombente ma davanti il Tar, grazie ad un ricorso dell’avvocato Luca Scipione, ribaltò la sua esclusione . Il comune di Formia il 30 luglio 2021 aveva fatto rilevare alla “Nuovi Orizzonti” di aver presentato un modulo errato per la presentazione dell’offerta tecnica (l’allegato numero 3, modello B) e pertanto nella seduta del 9 agosto 2021 fu disposta la sua esclusione perché “la commissione giudicatrice ha rilevato una manifesta violazione del principio di segretezza e di integrità dell’offerta, avendo accertato che il modulo in questione era stato nel frattempo sostituito con uno conforme a quanto richiesto, sì da giustificare anche la presentazione di una denuncia per turbata libertà degli incanti”.
La dirigente Rosanna Picano e l’ex segretario generale del comune di Formia Alessandro Izzi, di concerto con l’ex commissario Prefettizio Silvana Tizzano, si rivolsero ai Carabinieri della locale che per quella misteriosa manomissione all’intero di un armadio dell’ufficio sport del comune inviarono un’informativa alla Procura di Cassino e, a distanza , di diversi mesi indagano ancora…
Trascorsero quattro giorni ed il 13 agosto 2021 la gestione del Palamendola venne attribuita al Formia Basketball del presidente Roberto Tartaglione mentre il 15 settembre 2021 avvenne la consegna al comune delle chiavi dell’impianto accompagnata con tanto di diffida: l’evacuazione di quanto lì presente ed il suo smaltimento a carico della Polisportiva “Nuovi Orizzonti”.
Da quel momento il Palamendola di Formia per le scelte del suo apparato amministrativo è rimasto vittima di un colpevole e grave stato di abbandono e di incuria . La “Nuovi Orizzonti”, a quel punto, decideva – come detto – di impugnare (con successo) tutti gli atti della procedura davanti il Tar . E le gravi ragioni palesate sono state tutte accolte dal Tar. Innanzitutto la dirigente Picano non poteva far parte della commissione di gara, “avendo ella stessa approvato gli atti della procedura ed essendo attinta da incompatibilità personale ed essendo il medesimo funzionario che ha difeso il Comune di Formia nei procedimenti di precontenzioso avanti all’Anac”. La delibera di nomina della commissione di gara, poi, aveva espresso una composizione dell’organo diversa tra le premesse e il dispositivo “recando così una insanabile contraddizione che ridona nell’illegittimità delle operazioni di gara, circostanza della quale è consapevole anche il Comune di Formia che con determinazione numero 1558 del 17 settembre 2021, adottata dopo l’aggiudicazione provvisoria e la notifica di un’istanza cautelare ante causam, ha rettificato in sanatoria il provvedimento di nomina del seggio di gara”. Ma l’affondo più pesante venne riservato dal Tar al Comune, la cui negligenza (nella mancata custodia della documentazione) ha provocato la manomissione dei documenti recanti l’offerta ed alterarne i contenuti.” Il comune, nonostante qualche “manina” di troppo, è rimasto inerme: “avrebbe dovuto condurre all’annullamento in autotutela dell’intera gara, stante la turbativa verificatasi”
I giudici amministrativi (presidente Antonio Vinciguerra, consigliere Roberto Maria Bucchi ed estensore Valerio Torano) avevano censurato anche l’incompletezza della documentazione presentata dal Formia Basketball per l’affidamento nel 2017 di un impianto sportivo di Formia (il Palafabiani,ndr) “senza tuttavia dichiarare e comprovare nulla riguardo alla concreta attività ivi svolta per almeno tre anni con le modalità previste e richieste dalla lex specialis della procedura”.
In effetti il Tar, prima di annullare la gara per l’affidamento della gestione del Palamendola e condannare il Comune ed il Formiabasket Ball al pagamento ciascuno delle spese di giudizio per un importo di 4000 euro, aveva già il 20 ottobre scorso chiesto all’amministrazione di motivare l’esclusione della Polisportiva “Nuovi Orizzonti”. Una relazione fu presentata il 12 novembre scorso ed il Comune aveva rilevato ai danni della concessionaria del Palamendola “una mancata corrispondenza tra il formulario presentato per l’offerta tecnica e quello richiesto dalla stazione appaltante” e il 9 agosto 2021 “nonostante l’apparente integrità del plico il formulario della domanda della ricorrente era diverso da quello scrutinato”.
Il Tar, annullando la procedura, aveva attaccato pesantemente la condotta del Comune: “Una simile gravissima circostanza (la manomissione del plico custodito presso gli uffici comunali) avrebbe dovuto indurre prudentemente l’Amministrazione ad annullare la procedura di affidamento, perché la gara è da ritenere irrimediabilmente turbata tanto nell’ipotesi in cui quanto accaduto sia stato commesso per avvantaggiare la ricorrente, quanto in quella, che non può essere esclusa a priori, in cui lo scopo perseguito sia stato di danneggiarla, determinandone l’esclusione ed orientando così il corso del procedimento in favore della sola concorrente rimasta. In un simile contesto, l’unico provvedimento che avrebbe tutelato integralmente l’interesse pubblico alla regolarità, trasparenza e integrità della celebrazione della procedura sarebbe stato l’integrale annullamento di essa, come lamentato da parte ricorrente, atteso che “la presenza di fondati sospetti in ordine alla sussistenza della turbativa d’asta ex art. 353 c.p., costituisce presupposto sufficiente a giustificare l’annullamento in autotutela degli atti di gara da parte della stazione appaltante”.
La cruda verità è stata anche un’altra: l’impianto di San Pietro è stato desolatamente chiuso e abbandonato a se stesso, i bambini di Formia per praticare il proprio sport sono stati costretti tuttora ad emigrare a Scauri ed il Palamendola è stato anche al centro di millantate promesse durante la recente campagna elettorale. Ma su questo il Tar del Lazio non era stato chiamato a pronunciarsi…