CASSINO – Se l’ultima udienza, attraverso le deposizioni della criminologa Roberta Bruzzone e del medico legale Luisa Regimenti, aveva evidenziato come Serena nella caserma dei Carabinieri di Arce non sia morta per gli effetti di un trauma cranico ma di un’asfissia voluta da due persone e compiuta in altrettanti fasi, non sarà da meno quella in programma venerdì 29 aprile davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino per inaugurare il rush finale del processo per l’omicidio di Serena Mollicone.
Come è avvenuto venerdì scorso i riflettori saranno puntati ancora su due consulenti di grido delle parti civili e soprattutto sul luogotenente Vincenzo Quatrale. L’ex Carabinieri è uno dei cinque imputati sotto processo ma l’accusa di concorso morale nell’omicidio di Serena e nell’istigazione al suicidio di Santino Tuzzi e, a differenza di Marco, Franco e Annamaria Mottola e di Francesco Suprano, ha deciso per la prima volta di rilasciare dichiarazioni spontanee alla corte d’Assise presieduta dal giudice Massimo Capurso.
Sarà la prima volta che acccade ed il contenuto delle dichiarazioni che farà Quatrale potrebbe essere determinante a convincere la famiglia Mottola – nel cui collegio difensivo non c’è un’unanime unità d’intenti – e lo stesso Suprano ad accettare o meno di rispondere alle domande dei Pm Siravo e Fusco e dei legali delle parti civili. Nell’udienza di venerdì 29 aprile i riflettori saranno puntati anche sull’ex comandante del Ris di Parma, il generale Luciano Garofano, e sulla professoressa Laura Volpini.
Sono i periti di parte civile nominati da Antonio e Guglielmo Mollicone: il primo dovrà illustrare gli aspetti biologici e dattiloscopici riscontrati sul cadavere di Serena, la seconda riferirà invece sugli elementi psicologici che hanno provocato l’omicidio della studentessa di Arce. E’ stata calendarizzata anche l’audizione del Maresciallo in congedo Bruno Cimini. Avrebbe dovuto deporre nell’udienza dell’8 aprile ma l’ex Carabiniere è diventato ufficialmente irreperibile dopo aver ricevuto nelle scorse settimane la convocazione cui diede forfait per problemi personali. Citato sempre dalla parte civile dei fratelli Guglielmo e Antonio Mollicone, l’ex maresciallo Cimini dopo la scomparsa di Serena il 1 giugno 2001 fu personalmente protagonista delle ricerche della studentessa che furono estese presso la sua abitazione laddove ricomparve misteriosamente il telefonino della studentessa uccisa.