GAETA – Il “caso” Gaeta e la decisione del partito Democratico di Latina di attribuire il simbolo nazionale alla candidata a sindaco Sabina Mitrano perché una componente della sua coalizione ha vinto il 20 marzo scorso ha vinto il congresso Dem hanno caratterizzato lo svolgimento mercoledì sera del rinnovato direttivo provinciale. E il segretario Omar Sarubbo ha voluto capire, forse tardivamente, le ragioni per le quali il Pd di Gaeta alle amministrative del 12 giugno, pur presente per la prima volta (dal 2008) con il simbolo, sosterrà tre candidati sindaco diversi. Un record.
A questa “redde rationem” non c’erano rappresentanti della componente ex Moscardelliana che appoggia il candidato di Forza Italia Cristian Leccese ma delle altre due anime interne sì. Era quello che voleva il segretario provinciale Sarubbo, lo stesso che venerdì scorso, a pochi minuti dalla presentazione del candidato sindaco Silvio D’Amante, aveva ufficializzato il conferimento del simbolo del partito alla candidata dell’altro “campo libero e progressista”, Sabina Mitrano. E, centellinando le sue parole, il segretario provinciale ha dedicato il suo intervento all’argomento “amministrative” monopolizzato, suo malgrado, dalle questioni e, soprattutto, dalla divisioni createsi a Gaeta.
“Il partito è stato ancora una volta rispettoso del lavoro, degli esisti congressuali e delle decisioni che le direzioni dei circoli assumono – ha confermato Sarubbo – in merito alla linea politica e delle alleanze quando queste si esprimono e si collocano, con chiarezza, nel campo del riformismo di centrosinistra alternativo alle forze sovraniste e populiste della destra. Nei giorni scorsi abbiamo deciso di dare seguito alle decisioni assunte dal circolo del Pd di Gaeta che ha approvato a larga maggioranza l’orientamento di presentaisi alle imminenti elezioni amministrative con il nostro simbolo di partito a sostegno della candidatura a Sindaco di Sabina Mitrano”.
La professoressa di lettere nella riunione del direttivo provinciale del Pd non c’era e non ci sarebbe mai potuta essere…semplicemente non è un’iscritta al partito. C’era, eccome, il suo principale sfidante d’area, l’ex sindaco Pds Silvio D’Amante che le cose che doveva dire le ha esternate frontalmente ai tre rappresentanti nel direttivo provinciale espressione della candidata Mitrano: il consigliere comunale di “Una nuova stagione” Emiliano Scinicariello, il neo segretario comunale Gianluca Conte e Gabriele Piras.
D’Amante ha voluto utilizzare, a modo suo, come modello l’ex presidente socialista della Repubblica Francese:”Si è prodigato per la stessa causa ma sempre nella stessa parte. Ha dovuto attendere anche il suo turno e, quando è stato sconfitto, non è andato via. Personalmente penso di rappresentare la coalizione di centro sinistra di Gaeta. Sono pronto a restituire alla città – ha detto D’Amante nel corso del direttivo provinciale del Pd – la dignità che le è stata sottratta in questi dieci anni dal mitranismo. Lo faccio con il sostegno di tanti amici che, fidandosi della mia storia politico-amministrativa e soprattutto di quella personale, mi hanno aiutato a dar vita ad una coalizione che inglobi e superi, in meglio, lo stesso Pd. Certamente sono diverso da qualcuno che si è alzato la mattina e ha deciso di dire alla città avere la verità in tasca. Che lo faccia reclamizzando, poi l’arrivo di una nuova stagione, quella del nuovismo a tutti i costi, sono affari suoi di cui dovrà assumersi le dovute responsabilità”.
Le bordate di D’Amante nel “parlamentino” Provinciale del Pd sono state respinte, a fatica, dal mentore della professoressa Mitrano, Emiliano Scinicariello, l’unico, a differenza del segretario Conte e di Piras, di partecipare al confronto dialettico tutto gaetano ma celebrato in campo neutro: “Il Pd grazie alla nostra azione politica – ha osservato Scinicariello – sarà presente alle elezioni comunali di Gaeta con il proprio simbolo nel campo dell’alternativa al potere delle destre. Un simbolo, il nostro, ed una squadra che offrono alle cittadine e ai cittadini di Gaeta, sempre generosi di consensi nelle tornate elettorali politiche, l’opportunità di esprimere un voto ai valori comuni e condivisi: uguaglianza, solidarietà, equità, lavoro, ambiente. Il nostro è un partito aperto che ha scelto di sostenere il campo dell’alternativa civica e verde che, in queste elezioni, sostiene la candidatura a Sindaco di Sabina Mitrano”.
Nulla di nuovo sotto il sole tranne che per l’opzione mancata relativo allo svolgimento delle primarie, interne al Pd o di coalizione, per la scelta del candidato sindaco Emiliano Scinicariello questa soluzione l’ha bocciata tenendola “troppo divisiva e tardiva”. A questo punto è sbottato Silvio D’Amante. Prima chiarendo come sia stato calpestato lo Statuto del Pd che obbliga il partito nelle località aventi una popolazione superiore ai 15mila abitanti a ricorrere alle primarie per la scelta del candidato sindaco. Poi, relativamente alla tardiva convocazione delle primarie, ha definito un pretesto la motivazione addotta da Scinicariello: “Domenica scorsa, pur tra le polemiche, si sono svolte a Barletta le elezioni primarie per la scleta del candidato sindaco per le prossime amministrative. A Barletta, così come a Gaeta, si voterà negli stressi 12 e 13 giugno. Non capisco le ragioni di questa diversità di comportamento politico”.
La riunione del direttivo provinciale del Pd si è conclusa con alcuni elementi .. D’Amante non sarà espulso dal partito Democratico che, pur tra le file della minoranza interne, è riuscito a rilanciare. Rassicurazioni le ha ottenute da quei dirigenti provinciali che venerdì scorso, benchè fossero stati invitati con un messaggi whattsapp a disertare la sua presentazione dell’hotel Serapo, hanno partecipato ad un cena che lo stesso D’Amante ha organizzato subito dopo l’affollato evento elettorale.
L’interessato ha commentato la cosa con una battuta: “Allora dovevo essere espulso già lo scorso ottobre quando – ha ricordato D’Amante – al turno di ballottaggio alle elezioni amministrative di Formia (l’ex sindaco di Gaeta risiede a Formia da decenni) votai Amato La Mura che era sostenuto dalla Lega?”.
Di certo, all’indomani del conferimento del simbolo da parte della federazione di Latina, il candidato a sindaco Sabina Mitrano non ha mancato occasione di ostentare questo trofeo politico facendosi immortalare in un a foto alle spalle di una bandiera del Pd sventolata nei pressi di un gazebo elettorale nel quartiere di Gaeta vecchia.
Silvio D’Amante intanto ha deciso di ridurre a due le liste che lo sosterranno con l’obiettivo, dichiarato, di consentire l’elezione del maggior numero di eletti: la componente del Pd minoranza nel consiglio direttivo, “Orizzonte per Gaeta”, Demos, Insieme per Gaeta costituiranno l’ossatura della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco” mentre il Movimento cinque stelle sarà in lizza con una propria formazione guidata dal giovane Simone Avico.
L’ex sindaco vuole, seduto sulla riva del fiume, capire l’entità, quantitativa e qualitativa, della lista targa Pd e attendere il numero di consiglieri eletti. Il serbatoio naturale dei voti del Pd sostenitore di Sabina Mitrano è rappresentato quasi esclusivamente dalla lista “Una nuova stagione”. Alle amministrative del 2017 aveva come candidato a sindaco Emiliano Scinicariello, sostenuto per lo più da dirigenti e candidati del Pd anti Pina Rosato che ora hanno deciso di sostenere Silvio D’Amante.
Quest’ultimo mercoledì sera al termine del direttivo provinciale ha mischiato di nuovo le carte: “Certamente se Sabina dovesse guadagnare il ballottaggio sappia – si è rivolto a Scinicariello – che il primo voto in suo favore sarà quello mio”.
E se dovesse verificarsi il contrario? “Io non ho sentito rispondere nessuno – ha tagliato corto D’Amante ricorrendo al sarcasmo – Ma sa, sono diventato vecchio e potrei avere già problemi di udito…”
Intanto venerdì mattina il consiglio comunale di Gaeta – l’ultimo della consiliatura – ha approvato il conto consuntivo con alcune improvvise fughe dei consiglieri di maggioranza Rocco Galiano (assente sul consuntivo 2021 caratterizzato da 8 milioni di disavanzo e da 14 milioni di crediti di dubbia esigibilità) e di Gennaro Romanelli (dileguatosi quando si è trattato di approvare le nuove tariffe della Tari). Il sindaco Cosimino non ha escluso di ricandidarsi al consiglio comunale. E’ una prova, tangibile, di come il primo cittadino uscente voglia condizionare la composizione della maggioranza nel prossimo consiglio comunale di Gaeta naturalmente in caso di probabile vittoria elettorale del suo “delfino” politico, Cristian Leccese. E se i destinatatario dell’annuncio di Mitrano fossero chi lo contesta all’interno della sua coalizione (l’imprenditore Eduardo Accetta? ) e lo stesso candidato sindaco Cristian Leccese ? Bisogna attendere solo dieci giorni quando saranno presentate per le liste per la nuova guida politico amministrativa di Gaeta.