FORMIA – Presto un consiglio comunale sul futuro della Formia Rifiuti zero. Le criticità sono palesi e bisogna trovare un’alternativa all’attuale gestione della società con cui Comune – con il 97% (l’altro socio, di minoranza è quello di Ventotene) – gestisce dal 2014 in house il ciclo dei rifiuti. L’ha annunciato il sindaco di Formia Gianluca Taddeo (resosi protagonista, tra l’altro, proprio durante l’ultimo consesso civico, di un incauto scivolone verbale che imperversa ora sui social network) a margine della discussione seguita alla presentazione, da parte dell’assessore al bilancio Francesco Traversi – del Pef, il piano economico finanziario del servizio di gestione dei rifiuti che i comuni di Formia e Ventotene gestiscono in proprio.
Tutto è filato liscio sino quando sono stati affrontati i numeri del piano che, di fatto, ha determinato le tariffe della Tari. Quelle del 2022 sono le stesse del 2021 “nonostante l’aumento dei costi di conferimento in discarica e quello del carburante degli automezzi” – ha rilevato l’assessore al Bilancio Francesco Traversi. Nello specifico il Pef si attesta infatti su un valore di circa 8 milioni e 533mila euro a fronte di quello del 2021 che si era chiuso con un decremento di 16mila euro che non si farà sentire sulle pressione tributaria nei confronti dei contribuenti
Che l’operato della Formia Rifiuti zero non convinca l’amministrazione comunale in carica da sei mesi l’ha detto, senza peli sulla lingua, il sindaco Gianluca Taddeo. Il servizio offerto alla città non è meritevole degli 8 milioni e mezzo di euro che i formiani versano nelle casse della Frz stessa. Da qui il primo, clamoroso, annuncio: cambierà la governance della municipalizzata che, istituita nel 2014 dall’allora Giunta di centro sinistra, ha contribuito a ridimensionare dal 2018 in poi il sindaco Paola Villa. Come ? Prima non confermando il suo storico amministratore unico Raphael Rossi e, poi, per applicare la spending review, eliminando la figura del direttore tecnico. Ora la gestione amministrativa è del solo Michele Bernardini che, gestendo la direzione tecnica della municipalizzata del comune di Marino, in provincia di Roma, non sarà confermato ai vertici della Frz. L’ha annunciato duramente il sindaco Taddeo.
Bernardini non sarà riconfermato in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione, anzi, sarà cura dell’assemblea dei soci (dunque del comune di Formia) pubblicare un bando che “individui – ha detto testualmente il sindaco Taddeo – chi sappia fare il manager. La città non può continuare a subire forti criticità (anche se il riferimento del primo cittadino è andato al mancato sfalcio dell’erba piuttosto che alla gestione dell’igiene urbana del territorio comunale) perché quello che si vede in giro non è bello da vedere e da sostenere”.
Il sindaco Taddeo ha confermato come, a differenza del “recente passato”, siano aumentate le sedute del controllo analogo sull’operato della Formia Rifiuti zero anticipando come il dirigente del settore ambiente abbia nominato (“già dallo scorso gennaio”) un dipendente comunale (il geometra Enrico Purificato) che, a titolo gratuito, sta svolgendo il ruolo del Dec. Insomma ha il potere d’ingerirsi nell’attività della Frz con la quale deve collaborare per ottimizzare la sua gestione industriale. Basta? Certo che no. L’amministrazione comunale Forza Italia-Fratelli d’Italia è stata invitata – la proposta è stata del consigliere leghista di “Prima Formia” Nicola Riccardelli – ad esercitare il potere che le conferisce la legge, in qualità di socio di maggioranza, a far funzionare meglio la sua municipalizzata sulla gestione dei rifiuti.
Ma a vivacizzare il dibattito consiliare è stato il capogruppo consiliare di “Guardare Oltre”. Imma Arnone ha preso la difesa della Frz: “Occorre un consiglio monotematico perché la società, la società dell’intera città sul ciclo dei rifiuti, continui a crescere per aumentare la sua efficienza”. All’orizzonte ci sono importanti scadenze da assolvere. Il 31 luglio 2023 scadrà il mutuo acceso dalla Giunta Bartolomeo per il rinnovo del parco mezzi della Frz. Il prossimo anno scadrà l’incarico novennale del comune alla Frz per la gestione del ciclo dei rifiuti. Privatizzare il servizio – secondo il capogruppo Arnone – significherebbe prestare il fianco a taluni appetiti della criminalità organizzata e “questo Formia non può permetterselo”.
Il sindaco Taddeo è stato incalzato a questo punto dal suo predecessore Paola Villa, dal candidato sconfitto alle amministrative del 3 e 4 ottobre scorsi Amato La Mura, dai consiglieri Dem Alessandro Carta e Luca Magliozzi che hanno utilizzato toni e linguaggi diversi: la politica sulla gestione dei rifiuti faccia la politica. Errori non sono ammessi su questo versante. La Formia rifiuti deve soltanto innovarsi, ha terminato la sua crescita industriale ma “non vorremmo che qualcuno – ha insinuato Alessandro Carta – qualcuno pensi di superare questa esperienza societaria”.
La chiusura del sindaco Taddeo non è stata preceduta da alcun sostegno politico dalla sua maggioranza. Ha fatto eccezione il telegrafico intervento della consigliera di Fratelli d’Italia Renata Ranucci che, replicando all’ex sindaco Villa, ha confermato che a Formia nel 2022 la Tari non aumenterà.
Il problema è il futuro della Formia Rifiuti zero e i suoi 86 dipendenti: “Io non ho mai detto che qualcuno pensi a smantellare la società – ha terminato Taddeo – Ma se vanno trovate soluzioni migliorative per il suo funzionamento nell’interesse dei cittadini dobbiamo farlo….”.