MINTURNO – I consiglieri comunali Pino D’Amici (Fratelli d’Italia) e Barbara Sardelli (Minturno Domani) hanno sottoposto al Prefetto di Latina, Dott. Maurizio Falco, una nuova istanza riguardante “il mancato rispetto delle norme che tutelano le prerogative delle minoranze consiliari, al fine di garantire il diritto dei consiglieri di essere messi nelle condizioni di svolgere con pienezza di funzioni il ruolo elettivo e di non votare al buio”.
“Quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale – dichiarano i due esponenti dell’opposizione che per protesta hanno abbandonato l’aula insieme Francesco Larocca e Massimo Moni – è l’ennesimo affronto del sindaco Stefanelli e della sua maggioranza, che ci impongono di votare importanti provvedimenti, che toccano gli interessi dei cittadini, senza darci il tempo di potere esaminare i documenti. Ricordiamo che già a una nostra precedente comunicazione, riguardante l’ostruzionismo sull’accesso agli atti, relativo agli incarichi affidati in passato ad attuali membri della maggioranza, il Prefetto ha chiesto chiarimenti al sindaco Stefanelli”.
“Lo scorso 22 aprile – continuano D’Amici e Sardelli – abbiamo ricevuto la convocazione del consiglio comunale, fissato per il 29 aprile in prima convocazione e il 30 aprile in seconda convocazione, con all’ordine del giorno l’approvazione del Pef del servizio gestione rifiuti e l’applicazione tariffe Tari 2022. La documentazione a corredo ci è pervenuta a mezzo Pec soltanto il 27 aprile, contenente l’approvazione Pef datata 26 aprile, tra l’altro difforme da quella pervenuta in seguito con il parere dei revisori dei conti, il parere tecnico del responsabile del servizio datato 26 aprile, e la relazione Tari. Il 28 aprile perveniva una nuova Pec contenente, oltre ai documenti innanzi indicati, anche il parere contabile dei revisori dei conti, datato 27 aprile e acquisito dall’Ente in data 28 aprile, nonché una nuova bozza di delibera contenente il richiamo al suddetto parere. Ebbene, secondo il regolamento comunale (Art. 44), gli atti devono essere depositati ‘nel giorno dell’adunanza e nei due giorni precedenti’.
La norma regolamentare, dunque, impone il rispetto di un termine libero di due giorni al fine di consentire ai consiglieri, anche di minoranza, di visionare gli atti e studiare la documentazione onde giungere in consiglio comunale con la conoscenza piena ed effettiva della delibera da votare. Questo termine, purtroppo, non è stato rispettato e oltretutto ci sono pervenuti i documenti senza i relativi pareri tecnici, che sono stati inviati soltanto in seguito (il giorno prima del consiglio): questa situazione non ci ha permesso di svolgere fattivamente il nostro ruolo di consiglieri comunali anche perché ‘quella di votare al buio’, senza, cioè, avere la contezza del contenuto dei provvedimenti, è un’abitudine che a noi, a differenza di altri, non appartiene”.
Ed aggiungono ancora: “Come minoranza abbiamo fatto richiesta di rinvio a un’altra seduta dell’assise civica, anche in considerazione della circostanza che il termine per l’approvazione del PEF, originariamente fissato per il 30 aprile 2022, è stato prorogato al 30 maggio 2022. Richiesta che purtroppo è stata bocciata dalla maggioranza, nonostante qualche timida espressione di dissenso sul punto di un consigliere di maggioranza, che ringraziamo per l’atto di coraggio”.
“Fa specie – concludono D’Amici e Sardelli – che tale modus operandi oggi sia utilizzato proprio dal sindaco Stefanelli, che, lo ricordiamo, quando sedeva in opposizione lamentava spesso sulla stampa il mancato rispetto delle norme. Fa, altresì, specie che il medesimo Sindaco stravolga artatamente i fatti, rappresentando sulla stampa circostanze che, a nostro avviso, non rispondono a verità. Chiediamo al Prefetto di Latina di tutelare le prerogative dei consiglieri di minoranza, calpestate violentemente dal mancato rispetto della norma del regolamento”.