FORMIA – E’ stato un pranzo un po’ particolare e, forse, anche un po’ emozionante quello organizzato domenica 1 maggio sul prato retrostante l’oratorio Don Bosco di Formia. Vi hanno partecipato anche i componenti dei sette nuclei familiari ucraini che sono giunti nella tarda serata di sabato a Formia, dopo un viaggio di ben 1800 chilometri, direttamente da Sumy, una città non molto lontano da Ternopil. Qui era giunto un pullman partito da Formia nella tarda serata del 25 aprile a coronamento di un’altra missione umanitaria che, organizzata dalle parrocchie del “Cuore Immacolata di Maria” di Formia e del “Buon pastore” di Penitro, ha visto coinvolta l’intera Arcidiocesi di Gaeta.
Il pullman aveva trasportato tra infiniti controlli delle autorità doganali nel cuore dell’Ucraina, ad 800 chilometri dal confine con la Romania, quanto raccolto in occasione delle recenti festività Pasquali: alimenti, vestiario, coperte e medicinali, quest’ultimi messi gratuitamente a disposizione da numerose farmacie di Gaeta. Il viaggio di ritorno è stato altrettanto estenuante ma per 35 famiglia ucraine (per lo più donne, anziani e bambini) salite a bordo del pullman è stato commentato come un contrapposto stato d’animo: la felicità di raggiungere l’Italia è stata accompagnata dall’amarezza di lasciare in Ucraina i propri familiari uomini costretti a partecipare al conflitto bellico per fronteggiare l’invasione russa.
Le prime ore trascorse a Formia dalle sette famiglie ucraine che hanno lasciato Sumy sono state sintetizzate nell’intervista video allegata dal parroco del Villagio Don Bosco di Formia, don Mariano Salpinone. Ha raccontato come i bambini fuggiti dai bombordamenti hanno fatto il bagno nel sottostante mare di Acquatraversa. Sono stati gli stessi che sabato sera hanno vissuto, loro malgrado, momenti di tensione quando il pullman che li stava accompagnando a Formia sono transitati a Spigno Saturnia: “Ci siamo fermati per fare il pieno di gasolio ed un ristorante della zona stava concludendo in bellezza – ha aggiunto don Mariano Salpinone – un pranzo nunziale con un piccolo spettacolo pirotecnico. Lo ammetto, i bambini ucraini che erano a bordo hanno avuto paura…temevano di essere sotto un bombardamento. Non è stato facile tranquillizzarli”.
Se l’intero materiale raccolto sul territorio del Golfo è stato consegnato a Sumy ai dirigenti della Caritas greco-cattolica dell’Ucraina, le cui spese di questo secondo viaggio in Ucraina saranno finanziate anche da un concerto di beneficenza. Lo conferma lo stesso Don Salpinone. Ne saranno protagonisti il maestro Ambrogio Sparagna e la moglie Anna Rita Colaianni che, alla testa della “Polifonia Aurunca”, terranno un’esibizione domenica 8 maggio, alle ore 20, presso la chiesa del villaggio Don Bosco: “Mi ha chiamato il maestro Sparagna e mi ha chiesto cosa avrebbe potuto fare per sostenere le spese affrontate in questo secondo viaggio in Ucraina- – ha concluso don Salpinone – La sua disponibilità e della moglie si concretizzeranno in questo concerto con cui potremmo, tutti insieme, festeggiare domenica prossima la festa della mamma”.
INTERVISTA video don Mariano Salpinone, parroco Chiesa Cuore Immacolato di Maria Formia.