CASSINO – Al termine di una trattativa con la Procura e la Corte d’assise del Tribunale di Cassino, la famiglia Mottola ha deciso: Marco, Franco e Annamaria interverranno già dall’udienza di venerdì prossimo nel processo che li vede quali principali imputati per la morte di Serena Mollicone. Le parti hanno raggiunto un accordo sulla scorta di alcune sentenze della Corte di Cassazione in base al quale, ottenuto il via libera da parte della Procura, ad iniziare l’interrogatorio del presunto omicida di Serena, Marco Mottola, saranno i suoi stessi difensori. Poi sarà il turno della Procura di Cassino e delle parti civili.
Il criminologo di fiducia Carmelo Lavorino definisce la decisione della famiglia Mottola di intervenire nel processo un gesto di “grande senso di rispetto, di coerenza e di autodisciplina”.
“I tre imputati della famiglia Mottola, Marco, Annamaria e Franco (figlio, madre e padre) – ha garantito Lavorino quale portavoce del pool di difesa dei tre principali imputati – si sottoporranno ad esame così come hanno promesso nella conferenza stampa del gennaio 2020 quando dichiararono:’Siamo innocenti, non abbiamo fatto del male a Serena, Tuzi mente, parleremo solo al processo’. In questo modo i Mottola hanno dimostrato la loro serietà e coerenza, la loro onestà intellettuale e il loro profondo rispetto della giustizia e della Corte, non come chi rilascia continue dichiarazioni accusatorie senza costrutto e/o partecipa a ‘mo’ di pseudoinfluencers’ a programmi sempre e comunque accusatori contro i Mottola”.
Da parte di Lavorino non si è fatta attendere la replica all’ex comandante nazionale del Ris Luciano Garofano secondo il quale Serena è entrata con certezza nella caserma dell’Arma di Arce.
“Contestiamo il ‘gioco di prestigio’ presentato venerdì, come studio matematico logico-statistico e sviluppato tramite software, dal dottor Luciano Garofano e dalla dottoressa Laura Volpini – ha dichiarato nell’intervista video allegata il professor Lavorino – Dopo avere inserito nel quadro generale dei dati solo i dati favorevoli all’ipotesi ‘Serena entrata in caserma’, ‘Serena sbattuta contro la porta’ e usando una metodologia non scientifica ma molto parziale, hanno concluso ovviamente che la prima ipotesi è certa quasi al 100% e la seconda al 95-97%”
Intervista video Carmelo Lavorino, criminologo difesa famiglia Mollicone