GAETA – Si è svolta venerdì pomeriggio l’assemblea pubblica sul lavoro stagionale, durante la quale sono stati esposti dal candidato a sindaco Benedetto Crocco i dati relativi all’ultima inchiesta operaia triennale del Partito Comunista di Gaeta in presenza del segretario regionale Fabio Massimo Vernillo e del Senatore della Repubblica l’on. Emanuele Dessì. Il candidato Crocco torna su quei dati e li ripropone in sintesi cominciando subito col sottolineare quel che “emerge chiaro dall’indagine”, vale a dire che “prevalgono ancora pienamente nell’ambito stagionale il lavoro nero o quello illecito”.
“Solo il 43,4% degli intervistati ha dichiarato di avere avuto un ‘regolare’ contratto di lavoro e fra questi il 13% ha firmato lettera di licenziamento anticipata, il 26,1% non ha ricevuto copia del contratto e il 43,5% non ne conosceva comunque il contenuto. Coloro che invece lo conoscono dichiarano al 100% di aver svolto più ore lavorative di quelle previste con una media di 4,69 ore giornaliere in più che sale a 5,41 fra i part time (circa l’84,6% di questi). Il 30,77% dichiara di aver ricevuto una retribuzione effettiva inferiore a quella prevista dal contratto firmato e il 71,7% di aver svolto mansioni e compiti non previsti dal proprio contratto di lavoro. Il 56,6% di questi inoltre dichiara che durante il proprio rapporto di lavoro ha ricevuto dal datore trattamenti umilianti” – spiega Benedetto Crocco sulla base dei dati che ha raccolto con i suoi compagni di partito.
“In un quadro generale di questo tipo – commenta ancora – al quale si è aggiunto pure la possibilità per gli inoccupati di percepire in alternativa un reddito di cittadinanza, è facile comprendere perché con le proprie scelte padronali le attività in questione hanno incontrato una maggiore difficoltà a soddisfare la propria domanda di lavoro, che se posta nel rispetto delle norme genererebbe tra l’altro un’occupazione aggiuntiva sensibilmente maggiore, tendendo poi così invece a quella attuale più sovrasfruttata, meno qualificata, meno formata e a maggior ricambio, ricercata a questo punto ancor di più fra i giovanissimi e/o le sacche di povertà più bisognose e ricattabili. Solo il 7,5% dei dipendenti afferma di avere avuto contatti con rappresentanti sindacali o legali a loro tutela, soltanto il 52,8% afferma che saprebbe a quali figure rivolgersi. Eppure il 94,3 % dichiara comunque che sarebbe disponibile ad intraprendere eventuali iniziative di rivendicazione e di lotta quantomeno per i propri diritti negati”.
“Le inchieste finora svolte dai Comunisti di Gaeta, seguite da assemblee, appelli pubblici di unità e il supporto finanche legale ai lavoratori in questione, non sono bastate finora per avviare una vera risposta collettiva in controtendenza. Il problema è soprattutto politico prima ancora che culturale e per cambiare davvero ci si trova a dover lottare contro un conglomerato di interessi di parte che coinvolge padroni, amministratori, istituzioni e finanche ormai la criminalità organizzata” – commenta ancora il candidato sindaco del Partito Comunista, Bendetto Crocco.
E conclude: “Rinnoviamo dunque l’appello all’unità tra chi vive del proprio lavoro, per DIFENDERE GAETA dagli attacchi di banche, multinazionali e criminalità organizzata che ormai solidali con renditieri locali, albergatori, balneari e multiproprietari di case, e con l’aiuto delle amministrazioni sia nazionali che locali guidate dal PUL (Partito Unico Liberista), tendono a concentrare la ricchezza nelle mani di pochi a discapito del resto della collettività. E a pagarne le spese se non ci uniamo e organizziamo insieme, saremo noi che viviamo già a fatica del nostro lavoro, precari, stagionali, piccole partite IVA e piccole attività commerciali, saremo costretti anche noi come hanno fatto già tanti in questi ultimi decenni, a lasciare la nostra città! Mai arrendersi! Difendiamo insieme Gaeta”.
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