FORMIA – “Come promesso solo qualche settimana fa e come oramai faccio già da qualche anno, ogni singolo sviluppo e passaggio dell’iter procedurale e progettuale della Tangenziale di Formia mi vede e mi vedrà sempre in prima linea pronto a diffondere tutte le informazioni in mio possesso. Il tempo delle bugie, dei silenzi, delle segrete stanze, delle prese in giro e delle speculazioni elettorali di parte è finito, ora è necessario essere tutti uniti su un unico fronte e chi non vorrà partecipare saranno coloro che non vogliono il progresso e lo sviluppo del nostro territorio”. Esordisce così l’onorevole Raffaele Trano (L’Alternativa c’è) parlando ancora una volta del progetto formiano delle Pedemontana.
“Questi che abbiamo davanti – spiega l’Onorevole – sono giorni e settimane importanti per il progetto della Pedemontana, ecco perché a breve vi aggiornerò con una nuova live dedicata, circa alcuni dei passaggi tecnici relativi al progetto e al mistero della triplicazione dei tracciati possibili. Per il momento sono tornato a scrivere al ministro delle Infrastrutture e della Mobilità, perché secondo alcune indiscrezioni di stampa sarebbe in dirittura di arrivo una nuova infornata di commissariamenti per 16 opere infrastrutturali strategiche, ma ferme al palo, con un nuovo aggiornamento al provvedimento ormai da tutti conosciuto come ‘Sbloccacantieri’, e per un valore complessivo di circa 3,5 miliardi di euro”.
Ed aggiunge: “Dunque uno strumento ideale per rilanciare anche la Tangenziale di Formia, ormai impantanata da decenni tra carte e consulenze, e che solo una piena conoscenza della reale importanza strategica che l’opera riveste per una intera porzione di Paese centro-meridionale, può suscitare in chi prende le decisioni, una concreta e rinnovata volontà di portarla a termine. Intanto, dopo le osservazioni degli enti locali al progetto di fattibilità tecnico economica, la palla ora torna al Consiglio superiore per i Lavori pubblici, che noi dobbiamo sostenere, consigliare e aiutare con proposte e discussioni serie circa la risoluzione delle problematiche tecniche e diciamo così operative”.
“Io ho più volte ripetuto e continuerò a farlo, che dei tre tracciati più o meno lunghi, certamente quello che dalla zona di Santa Croce sfocia poi in area consortile (Canzatora) è senza dubbio quello più logico, affidabile, fattibile e adatto. Non avrebbe senso altrimenti far finire la Pedemontana alla Tomba di Cicerone per gettare nuovamente nel caos la Flacca tra Formia e Gaeta già teatro di numerosi incidenti, troppo spesso mortali, e un traffico congestionato” – sottolinea Raffaele Trano.
“C’è poi un’altra grande piaga della quale ho già parlato che riguarda i beceri interessi di quartiere di questo o quell’altro politico locale, direi quasi condominiale, persino sindaci in passato, che pur di non toccare i loro piccoli e miserabili bacini di voti cittadini, hanno chiuso tutti e due gli occhi sugli espropri e sul pericolo che avrebbe semmai toccato qualche amico o qualche sodale, pure quando erano già pronti i soldi stanziati per progettare l’espropriazione dei terreni. Questo è un fatto vergognoso e indecente che dobbiamo superare, non si può tenere sotto scacco un’area di 150mila abitanti e l’interconnessione tra due delle Regioni più importanti d’Italia per salvaguardare gli interessi di qualcuno.
E conclude: “Ecco perché il ricorso ad un commissario sarebbe un passaggio cruciale, un sblocco immediato e risolutivo, con il quale dare pieni poteri ad un uomo solo e alla sua struttura commissariale, per by-passare – proprio come una Pedemontana – tutti gli ingorghi cittadini e comprensoriali e fare invece ciò che è meglio per la collettività, per il comprensorio, per il centro-sud e per l’Italia intera”.