Nella mattinata odierna, a Roma e nei Comuni delle Province di Latina e Napoli, i militari della Compagnia di Formia (LT), con l’ausilio di personale dei Reparti dell’Arma competenti territorialmente, degli elicotteristi e di unità cinofile dell’Arma, hanno eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Cassino (FR), su richiesta della locale Procura della Repubblica, con la quale è stata disposta la custodia cautelare nei confronti di 8 soggetti (5 agli arresti domiciliari e 3 all’obbligo di presentazione alla p.g.) ritenuti responsabili, a diverso titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’ordinanza cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Cassino, ricostruisce l’attività di spaccio posta in essere da un gruppo criminale, operante sull’Isola di Ponza nonché a Roma e nei Comuni della Provincia di Napoli.
L’indagine (facendo così seguito alla precedente che ha consentito di ricostruire nel periodo ottobre – novembre 2019 il traffico di sostanze stupefacenti da e per l’isola pontina), è stata condotta dai Carabinieri del N.O.RM. – Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Formia – a partire dal mese di agosto 2020 in seguito al decesso di Gianmarco Pozzi, avvenuto in circostanze ancora da chiarire sull’isola di Ponza il 9 agosto del medesimo anno e per il quale sono ancora in corso accertamenti.
La complessa attività investigativa, sviluppata anche mediante attività tecniche, dinamiche e riscontri acquisiti sul campo, ha consentito di disvelare una fiorente e ben strutturata attività di spaccio di droga posta in essere nel periodo estivo di massimo afflusso turistico sull’isola di Ponza, attività che vede coinvolte persone collegate al defunto Gianmarco Pozzi.
I canali di approvvigionamento della droga, in particolare cocaina e hashish, sono stati individuati sia nella Capitale sia nell’hinterland dal capoluogo campano. Con particolare riferimento al primo canale le indagini hanno disvelato l’operatività di un’importante piazza di spaccio attiva nel quartiere Laurentino 38 di Roma. In merito all’attività illecita nella zona sud della Capitale le indagini hanno documentato un importante volume di affari (rivelato dagli stessi indagati nel corso delle attività intercettive) di euro 5.000,00 al giorno con un fatturato complessivo di circa 150mila euro mensili.