FROSINONE – Potrebbe non bastare l’udienza in programma giovedì per far calare il sipario sul processo di primo grado per la morte di Willy Monteiro Duarte, il cuoco 19enne di Paliano di origini capoverdiane travolto da una pioggia calci e pugni nella notte tra il 5 ed il 6 settembre 2020 in largo Oberdan a Colleferro. Davanti i giudici togati e popolari della Corte d’Assise del Tribunale di Frosinone è attesa l’arringa difensiva degli avvocati Mario e Massimiliano Pica, i legali dei due principali imputati, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, nei confronti dei quali i sostituti procuratori Giovanni Taglialatela e Francesco Brando hanno chiesto il massimo della pena per il delitto di Willy, l’ergastolo.
L’udienza di giovedì è molto attesa per verificare il tipo di risposta, sul piano processuale, che la difesa dei Bianchi riserverà all’atto d’accusa formulato giovedì scorso dai legali degli altri due imputati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. I rispettivi legali, gli avvocati Loredana Mazzenga e Vito Perugini, avevano ribadito la loro estraneità all’omicidio di Willy, di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, di essere poco più dei conoscenti dei fratelli di Artena e, poi, di essere stati vittime di una serie di ricostruzioni testimoniali pilotate dei fratelli Bianchi per ottenere il loro coinvolgimento in questo gravissimo ed inverosimile fatto di cronaca.
Se la Procura aveva chiesto per Pincarelli e Belleggia 24 anni di reclusione riconoscendo le attenuanti generiche, le rispettive difese avevano concluso sollecitando l’assoluzione per Belleggia per non aver commesso il fatto e in via subordinata perché l’assenza della prova e per Pincarelli, in caso di derubricazione del reato prefigurato, la riduzione per il rito abbreviato.
Quella di giovedì potrebbe non essere l’ultima udienza del processo Willy perché la difesa dei Bianchi è pronta a contestare , sul piano medico legale, la ricostruzione fatta dalla Procura di Velletri. E cioè il povero cuoco di Paliano, alla luce di alcune conclusioni cui è giunto il consulente dei Pm Brando e Taglialatela, il professor Saverio Potenza, non sarebbe stato colpito frontalmente ma di spalle, una versione che, a dire dei periti di parte, scagionerebbe o, meglio, alleggerirebbe la posizione dei fratelli Bianchi. La durata delle arringhe difensive degli avvocati Pica potrebbe far slittare le controrepliche dei rappresentanti della Procura e, di conseguenza, la sentenza della Corte d’assise presieduta dal giudice Francesco Mancini.