FORMIA – Il comune di Formia continua ad essere legato a filo doppio a Frascati per la gestione di importanti incarichi della sua struttura burocratica. Se è di Frascati quello che sarebbe dovuto essere dal 1 giugno il nuovo dirigente del settore Urbanistica e Pianificazione del territorio – l’architetto Marco Di Stefano dopo essere selezionato dal sindaco Gianluca Taddeo ha deciso “in corsa” di partecipare e di vincere un bando indetto dal vicino comune di Albano Laziale – arriva dal centro più importante dei Castelli Romano (in cui resiede il segretario regionale del Partito Democratico Bruno Astorre, la cui moglie Francesca Sbardella è sindaco dallo scorso ottobre) il nuovo componente dello staff del primo cittadino formiano.
Si tratta di Candido De Simoni, ora destinatario del decreto numero 14 del 25 maggio scorso del sindaco Taddeo. L’ha nominato componente della sua segreteria, la cui composizione, in termini di inquadramento e retribuzione economica, continua a cambiare in base alle esigenze, sempre in fase di evoluzione, dei vertici dell’amministrazione formiana. De Simoni è diventato il terzo componente (dei cinque dello staff del sindaco) della segreteria particolare con l’inquadramento previsto della categoria “C” e a tempo parziale (50%). Di De Simoni è stata valutata positivamente la “rispondenza delle sue competenze professionali e del titolo di studio posseduti in relazione alla figura professionale di addetto alla segreteria”.
Per la sua nomina i revisori dei conti lo scorso 19 maggio hanno concesso il via libera ma qualcosa non quadra: il sindaco ha previsto che De Simoni, oltre allo stipendio corrispondente all’impegno orario garantito, percepirà un emolumento annuo comprensivo di tutte le voci di salario accessorio pari a 5000 euro. In base a quale criterio è stato decisa questa indennità extra quando per gli altri componenti della segreteria particolare (con la stessa categoria “C” e con l’assunzione part time) è stato deciso un emolumento più basso, di 3000 euro annuo? Ma non è finita. La nomina di De Simoni, il cui nome era stato fatto già lo scorso autunno per diventare il nuovo capo di gabinetto (categoria D) del neo sindaco di Formia – scaturisce da un precedente decreto firmato lo scorso 31 gennaio dallo stesso primo cittadino. Era il numero 3 che ora viene revocato. Ma nell’albo pretorio on line del comune non c’è mai stata traccia. O almeno. Perché? Cosa prevedeva? Qual era il suo contenuto? O la sua mancata pubblicazione è stata- circostanza che caratterizza le migliori amministrazioni – una mera dimenticanza?
In attesa che il sindaco Taddeo e l’amministrazione decidano la futura responsabilità dello strategico settore Urbanistica dopo la clamorosa rinuncia di Marco Di Stefano a lavorare per i prossimi tre anni al comune di Formia (il suo sostituto potrebbe essere individuato nella selezione pubblica vinta dallo stesso professionista di Frascati) , è probabile una proroga dell’incarico al neo responsabile del settore Opere Pubbliche Giuseppe Caramanica . Ma la gestione del personale del comune di Formia è diventato un puzzle complicato da realizzare . Si è trasformato in un rompicapo degno dei migliori cruciverba estivi.
La Giunta continua a deliberare e lo fa per avere maggiori margini di manovra nella gestione (e composizione) degli uffici di staff, soprattutto quello della segreteria generale. L’esecutivo con la delibera numero 134 del 23 maggio scorso ha abrogato le modifiche apportate agli articoli 10 e 78 del regolamento degli uffici e dei servizi e dei servizi approvato dal commissario Prefettizio Silvana Tizzano con la delibera numero 78, adottata con i poteri della Giunta e approvata l’8 aprile 2021. Quel provvedimento prevedeva che il personale impiegato nella segreteria generale del comune (sotto la cui giurisdizione ricadono delicatissimi uffici e servizi come quello del protocollo generale dell’ente) provenisse dal settore Sviluppo economico, Affari generali, Personale e Transizione digitale. Ora la Giunta, abrogando le modifiche apportate nel regolamento degli uffici e servizi, è arrivata ad un’altra conclusione: la segreteria generale del comune di Formia sarà scelta direttamente dalla politica “per semplificare l’organizzazione degli uffici di supporto agli organi di direzione politica”.
Questa motivazione, legittima e indiscutibile, sta creando un altrettanto senso di malessere e disappunto tra gli addetti alla segreteria generale che, dopo aver effettuato prima e dopo l’ultimo voto amministrativo centinaia ore di lavoro straordinario con il rischio (fondato) di non essere retribuito economicamente, devono tornare alle dipendenze del loro precedente dirigente, la dottoressa Tiziana Livornese.
A non dormire sonni tranquilli sono gli stessi responsabili di settore. La Giunta municipale aveva provato a ridisegnare le loro competenze e, di conseguenza, ad assegnare i rispettivi nuovi incarichi dirigenziali. Con la delibera numero 67 del 25 marzo a pagare il prezzo più alto sarebbe stata la comandante della Polizia Locale e prevedeva sempre l’attività di sei settori ma faceva perdere l’autonomia (e la capacità di spesa) alla Polizia locale che di fatto veniva cancellata come ripartizione autonoma. In sostanza veniva associata con questa nuova previsione al settore Servizi alla persona e all’avvocatura interna. Con una facile previsione da attuare con uno specifico decreto di nomina da parte del sindaco Gianluca Taddeo: il dirigente della Polizia Locale non sarebbe stato più la comandante Rosanna Picano ma l’avvocato Domenico Di Russo che al momento guida l’avvocatura ma anche la Cuc, la centrale unica di committenza. Poiché la fretta costituisce sempre una cattiva consigliera la delibera 67 venne “sospesa” – e lo è tuttora – perché la riorganizzazione dei settori è sempre figlia dell’attribuzione del Peg (piano esecutivi di gestione) che, a sua volta, scaturisce dall’approvazione del bilancio di previsione 2022.
Il 25 marzo scorso la Giunta Forza Italia-Fratelli d’Italia provò a ridisegnare le competenze dell’ente comune senza sapere dove mettere le mani (bilancio 2022 e concessione dei Peg). Quella che sta per iniziare – secondo quanto è trapelato dagli ambienti della Giunta formiana – potrebbe essere determinante per definire i compiti con i relativi budget di spesa dei dirigenti comunali. Se venissero confermate alcune anticipazioni a rischiare era e resta la sola dottoressa Picano con la nuova riorganizzazione dei settori del comune di Formia guiderebbe “soltanto” la ripartizione “Infrastrutture e trasporti” (con annessi settori la Protezione civile, la sicurezza, trasporti e mobilità sostenibile, Dati e Open data, transizione digitale e Ced).
Che qualcosa debba avvenire l’ha messa per iscritto la neo segreteria generale del comune di Formia Marina Saccoccia. Ha redatto il nuovo piano triennale per la prevenzione della corruzione trasparenza dell’ente che la Giunta ha recepito con la delibera numero 105 del 29 aprile scorso. E l’annuncio, contemplato dal decreto legislativo 165/2001 (“per assicurare la prevenzione della corruzione” o, meglio, per contrastare la cristallizzazione di posizioni di potere gestionale) , è degno di nota anche se per concretizzarlo c’è bisogno ora di molto “coraggio” politico: “Nell’anno 2022 il sindaco di Formia procederà, attraverso specifici decreti, alla rotazione ordinaria di tutto il personale già in fase di approvazione del piano esecutivo di gestione in relazione all’assegnazione di obiettivi e risorse ai diversi settori”.
Quando? Nel corrente anno e non oltre il 31 gennaio 2023. La rotazione, per garantire il regolamento andamento dell’azione amministrativa, potrà essere preceduta da un periodo di affiancamento interno o da appositi interventi formativi. Riguarderà, poi, tutto il personale in servizio nella stessa area, funzione, servizio o ufficio da più di cinque anni e obbligatoriamente il personale in servizio nello svolgimento delle stesse funzioni/servizi e uffici da 10 anni” La Giunta deve assegnare alla fine… di maggio i Peg perché non può fare diversamente. I dirigenti, approvato il bilancio, devono sapere cosa fare e con quale budget a disposizione per poi essere giudicati, in termini di risultati acquisiti, dal Niv, il nucleo di valutazione interno che peraltro è scaduto…
Che la dottoressa Picano sia nel mirino della Giunta Taddeo l’ha fatto intendere la diretta interessata, pronta ad effettuare le barricate per dimostrare “davanti ogni sede” di aver vinto un concorso pubblico per il ruolo di Comandante (e non di dirigente) della Polizia Locale. Agli inizi di aprile aveva formalizzato una richiesta di accesso agli atti presso l’ufficio personale del comune di Formia chiedendo di fatto copia della documentazione riguardante la sua posizione. L’alta funzionaria con questa iniziativa esternò una prova muscolare nei confronti dell’amministrazione comunale di centro destra chiarendo il proposito di andare sino in fondo – ricorso al Tar o al giudice del Lavoro – se la delibera numero 67 non dovesse essere revocata. La Giunta municipale con la delibera 84 del 4 aprile , poi pubblicata 24 ore più tardi, decise di sospenderne l’efficacia della delibera numero 67 recependo l’istanza della neo segretaria generale Marina Saccoccia – che non espresse alcuna remora o perplessità procedurale nell’adozione dell’atto deliberativo del 25 marzo… – “per addivenire ad una dettagliata enucleazione e specificazione dei servizi e degli uffici all’interno dei settori anche in considerazione dell’imminente ed ineludibile approvazione del piano esecutivo di gestione”.