Uno falso stupro subito per mascherare un tradimento. Con l’ipotesi di reato di calunnia una donna di Roccasecca, ora 28enne, è stata condannata a dieci mesi e 20 giorni di carcere patteggiando la pena davanti il Gup del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce. La donna, fidanzata con un operaio della città martire, aveva iniziato nel 2018 una relazione parallela con un autista del servizio del trasporto extraurbano che, sposato e padre di due bambini, aveva un’altra attività lavorativa, quella di pornoattore. Questo tradimento non passò inosservato al fidanzato cassinate di lei che, geloso e zelante quanto basta, scoprì qualche messaggio galante dell’autista nei confronti della ragazza di Roccasecca.
La vicenda stava prendendo una brutta piega quando la donna, forse mal consigliata, andò in Procura in piazza Labriola e denunciò falsamente di essere stata stuprata nell’unico incontro che ebbero i due in un casolare in aperta campagna nel cassinate. Il sostituto Procuratore Marina Marra apri un fascicolo e, al termine delle indagini preliminari, è stata sul punto di chiedere il rinvio a giudizio nei confronti dell’autista con la pesantissima accusa di violenza sessuale.
A far pendere l’ago della bilancia a favore del 46enne furono le indagini difensive dei suoi legali, gli avvocati Sandro Salera e Paolo Marandola. Portarono al magistrato inquirente il contenuto del telefonino dell’autista. Aveva ripreso il rapporto sessuale con la donna, consenziente a tutto e alle risposte inviate via whattsapp nei giorni successivi al presunto stupro subito. Questo nuovo quadro probatorio ha consentito, invece, alla Procura di archiviare il primo procedimento avviato nei confronti dell’autista-pornoattore e di aprire un secondo nei riguardi della 28enne. E’ culminato con la condanna per la donna che, davanti a prove inattaccabili, ha chiesto il patteggiamento davanti il Gup Di Croce.