FROSINONE – Ventuno anni senza Serena, due anni senza papà Guglielmo. Questo triste e duplice anniversario ha caratterizzato nella serata di mercoledì una fiaccolata, discreta e silenziosa, si è snodata nel viuzze del centro storico di Arce. Qui viveva la famiglia Mollicone, qui coltivava tanti suoi sogni una studentessa di soli 18 anni di nome Serena scomparsa misteriosamente venerdì 1 giugno 2001 e, dopo essere stata uccisa all’interno della caserma dei Carabinieri del suo paese, ritrovata cadavere due giorni più tardi di 21 anni fa nascosta da alcuni rami nel boschetto in località Fonte Cupa.
Per ricordare Serena e per invocare una “giustizia giusta” alcuni suoi familiari, amici e semplici conoscenti si sono raccolti nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo per partecipare ad una messa di suffragio. Riconoscibili, tra gli altri, la sorella, lo zio paterno e la cugina di Serena, Consuelo, Antonio e Gaia, i sindaci di Arce e di Fontana Liri, Luigi Germani e Giampio Sarracco e Maria Tuzi, la figlia del brigadiere dei Carabinieri Santino che si sarebbe tolto la vita l’11 aprile 2008 prima di confermare in Procura a Cassino alcune rilevazioni fatte nei giorni precedenti e, cioè, di aver avvistato “una ragazza” la mattina di venerdì 1 giugno 2001 entrare in quello che sarebbe dovuto essere il posto più sicuro al mondo, una caserma dei Carabinieri.
Il bianco – simbolo di speranza, di speranza per il futuro ma anche di purezza – è stato il colore dominante di alcuni palloncini che, prima di essere lanciati al cielo all’ora del tramonto, hanno rappresentato la cornice del corteo snodato nel centro storico di Arce per ricordare Serena e papà Guglielmo e per evidenziare – come ha detto nell’intervista video allegata Maria Tuzi – che “nessuno, proprio nessuno, li ha dimenticati”. Nella piazza principale di Arce, poi, sono comparsi due eloquenti lenzuoli. Su uno di loro campeggiava la seguente scritta: “Vogliamo ricordarti com’eri, pensando che ancora vivi e come allora sorridi”.
La manifestazione, infine, ha rinnovato il desiderio di giustizia per uno dei misteri d’Italia degli ultimi anni e la sorella di Serena, Consuelo, si è dichiarata fiduciosa che “forse,nonostante 21 anni di attesa, una sentenza di colpevolezza sta per arrivare”. Il processo è alla stretta finale e, dopo una breve pausa a causa di un’ indisposizione del giudice a latere Vittoria Sodani, dovrebbe riprendere lunedì 6 giugno davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino con la deposizione di altri testimoni citati da tre dei principali imputati, Franco, Marco e Annamaria Mottola.
Interviste Consuelo Mollicone, sorella di Serena Mollicone e Maria Tuzi, figlia del brigadiere Santino
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