FORMIA – E’ stata una nobile e generosa testimonianza sull’importanza dello sport ma anche della cultura e della formazione per diventare un cittadino modello quella resa ai giovanissimi studenti dell’istituto comprensivo “Pasquale Mattej” di Formia da Thiago Braz da Silva. Il campione olimpico brasiliano di salto con l’asta (nonostante la pioggia e la pista bagnata) a Rio De Janiero 2016 e bronzo ai Giochi dello scorso anno a Tokyo ha accettato di interloquire con gli alunni formiani nell’ambito di un interessante progetto che promuove un confronto diretto e senza mediazioni con alcuni dei protagonisti dello sport mondiale che hanno deciso di scegliere – e lo faranno nei prossimi mesi – il centro di preparazione olimpica “Bruno Zauli” di Formia per preparare i rispettivi impegni agonistici a livello internazionale.
Uno di questi è da anni il 29 enne Thiago Braz da Silva, un vero monumento in Brasile dopo aver vinto l’oro dell’asta ai Giochi di Rio stabilendo con 6.03 il nuovo primato olimpico (tuttora valido) e medaglia di bronzo con 5.87 alle ultime Olimpiadi di Tokyo. Thiago ha accettato di rispondere a tutte le domande postegli dai giovanissimi studenti formiani che hanno riguardato la sua vita, fuori e dentro uno stadio di atletica leggera. E sullo sfondo non poteva passare inosservata la misura dei sei metri per saltatore con l’asta è tutto ma anche il contrario di tutto. E il campione brasiliano è stato intelligentemente bravo – oltre che attento comunicatore a mostrare le sue medaglie più importanti sinora colte, compresa quella d’argento conquistata lo scorso marzo ai campionati mondiali indoor di Belgrado – a far capire agli studenti del “Mattej” come “nella vita e nello sport è vietato accontentarsi”. E’ stata una necessaria ragione di vita che ha spiegato nell’intervista video allegata.
Abbandonato in tenera età dai suoi genitori, il piccolo Thiago ha dovuto considerato la scuola, la cultura, stella polare della sua vita. Si è affidato ai suoi nonni ed un zio per coltivare il suo sogno, quello di vincere nello sport. Ci è riuscito poi con il contribuito della guida tecnica dello scopritore di Sergej Bubka, l’ucraino Vitaly Petrov, che da anni continua a formare tanti campioni sulle pedane dello stadio degli Aranci di Formia laddove il fuoriclasse di Donetsk il 9 luglio 1991 in diretta televisiva nel tg 1 delle 20, in occasione del “World Formia Meeting”, stabilì l’ennesimo suo record mondiale della specialità.
Thiago Braz da Silva ha ammesso come sia stato lo “zar” a farlo avvicinare all’asta “sapendo che in questa città, grazie al suo centro di preparazione olimpica, avrei trovato quanto mi serviva per crescere e vincere. Anzi, mi meraviglio che io sia dovuto partire dalla fine del mondo per trovare quanto era necessario per fare il salto di qualità e tanti atleti italiani non apprezzano quanto hanno sotto casa…” Thiago Braz, ora atteso da alcune participazioni al Diamond League (“peccato che il salto con l’asta maschile non figuri nel programma del prossimo Goldel Galà allo stadio Olimpico di Roma”), ha spiegato anche la sua rivalità esistente con gli altri due mostri della specialità, lo svedese Armand Duplantis (vincitore a Tokyio con 6.02) ed il francese Renaud Lavillenie (battuto a Rio davanti ai suoi tifosi).
“Per me rappresentano uno stimolo quotidiano – ha aggiunto Thiago rivolgendosi agli alunni del “Mattej” – I loro risultati mi dicono che
INTERVISTE video Thiago Braz da Silva, campione olimpico salto con l’asta e Lorenzo Cuna, dirigente istituto comprensivo Pasquale Mattej Formia