Il dato non va trascurato: 7224 cittadini aventi di dritto al voto domenica hanno disertato i 20 seggi ubicati sul territorio del comune di Gaeta per l’elezione diretta del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio comunale. L’affluenza registrata alle ore 23 di domenica sera, pari, al 61,83% è fisiologica o potrebbe impedire al candidato favorito Cristian Leccese di vincere le elezioni amministrative già al termine del primo turno?
Il diretto interessato predica cautela: “Lo vedremo nel pomeriggio, nelle fasi iniziali dello scrutinio”. Ma poi aggiunge con una buona dose di onestà intellettuale: “Dovremmo tutti interrogarci, tutti intendo le forze politiche in campo, del crollo dell’affluenza di dieci punti in dieci anni”.
Riepilogando, alla chiusura delle operazioni elettorali alle 23 di domenica hanno votato al comune di Gaeta 11703 aventi diritto, pari – come detto – al 61,83%, così distribuiti: 5651 uomini (61,66%) e 6052 donne (62%). Questo dato finale dell’affluenza ero stato anticipato dai campionamenti parziali delle ore 12 (4032 votanti, pari al 21,30%) e delle ore 19 (8919, 47,12%). Insomma è stato smentito chi profetizzava l’invasione dei seggi dopo la chiusura alle ore 19 degli stabilimenti balneari e la conclusione dei vari banchetti tipici delle iniziative religiose (prime comunioni e dintorni) di stagione. Anzi, a votare nella fascia serale e nottura sono andati meno gaetani di quanti ne avrebbero avuto il diritto ed il dovere. Da qui scaturisce la preoccupazione del candidato sindaco in predicato – secondo le previsioni della vigilia – a raccogliere già questa sera la pesantissima eredità amministrativa di Cosimino Mitrano: capire cosa è successo. La minore affluenza ha voluto capire la sua candidatura o più complessivamente la non esaltante offerta offerta all’elettorato cittadino dal panorama politico di Gaeta?
Cristian Leccese è stato il primo a “rispolverare” i dati delle affluenze delle ultime due tornate elettorali amministrative: il 67,91% dell’11 maggio 2017 ( quello del bis elettorale di Mitrano) ed il 72% di dieci anni fa, cioè quando il sindaco uscente di Gaeta sbaragliava il campo…pur dovendo affrontare il secondo turno.
In un seggio quest’ultimo dato è stato, per certi versi, confermato e ha rappresentato la migliore affluenza delle elezioni amministrative 2022. Presso la sezione elettorale numero 16, ubicata presso la scuola elementare Don Bosco nel quartiere di Calegna, è andato a votare il 72,41% degli aventi diritto. Si tratta per lo più di cittadini residenti nel quartiere di Monte Tortona che hanno timbrato il cartellino. Presso questo edificio scolastico il Comune di Gaeta ha deciso di allestire sei delle venti sezioni elettorali: le numero 8, 14, 15, 16, 18 e 20. Ed in alcune di loro il candidato sindaco Leccese ha svolto un’altra ed inedita mansione, quella di rappresentante di lista. L’interessato nel corso delle operazioni elettorali ha chiarito questo ruolo: “Sono un rappresentante di lista, è vero, ma sono supplente. Sereni, io dentro la scuola Don Bosco non entro”. Quando questa nomina è stata ufficializzata, uno dei cinque candidati, l’ex sindaco Silvio D’Amante ha deciso di correre ai ripari sostituendo il proprio rappresentante di lista inizialmente designato con il fratello. Quest’ultimo è stato uno dei contestatori di Leccese nel corso del confronto elettorale del 5 giugno in piazza Vincent Capodanno….
Altre considerazioni statistiche relativamente all’affluenza finale che si prestano ad alcune considerazioni politiche. Quella più bassa in assoluto è stata registrata alla sezione numero 2 presso la scuola elementare “Mazzini” in via Faustina nel quartiere di Gaeta medioevale. Erano iscritti ben 1496 cittadini – la più folta tra le venti aperte domenica mattina alle 7 – ma sono andati a votare solo in 375, pari al 25,07%. Un errore nella trascrizione dell’affluenza finale? No. L’ha spiegato lo stesso ufficio elettorale del comune di Gaeta che ha precisato come in questo seggio siano stati “caricati” tutti gli aventi diritto residenti all’estero.
I seggi che hanno registrato un’affluenza leggermente più alta della media sono stati quelli numero 17 (scuola elementare “Sebastiano Conca” in via dei Frassini) con il 70,28% ed altri due sotto l’orbita elettorale di Leccese. Le sezioni numero 18 e 20 sono state operative sempre presso la scuola “Don Bosco” – laddove Leccese è stato ed è rappresentante di lista ‘supplente’ – e hanno visto l’affluenza rispettivamente del 69,21% e del 68,63%, un dato vicino a quello registrato dalla sezione numero 19 dove a votare è stato il 69,47% degli aventi diritto.
Lo spoglio del pomeriggio dovrà rispondere a questo interrogativo: Cristian Leccese riuscirà a fare meglio di chi l’ha proposto, il sindaco uscente Mitrano, unitamente al potente coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Claudio Fazzone, alla guida di Gaeta? Si parte da due dati: Mitrano successe a se stesso nel 2017 con 6983 voti pari al 55,70%. Le liste, che furono otto quanto sono state a disposizione di Leccese, si comportarono ancora meglio: 7411 preferenze pari al 61,21%. Leccese confermerà questo trend, sufficiente per diventare il più giovane sindaco di Gaeta? Oppure dovrà fare i conti con gli effetti del voto disgiunto, un fenomeno normativamente legittimo ma considerato una variabile di una delle più deludenti campagne elettorali di sempre? Cinque anni il “capitano” Massimo fu votato da 2389 gaetani (19,06%) ma il successo di Mitrano nel 2017 fu agevolato – allora come ora – dalla frammentata situazione politica venutasi a creare nello schieramento opposto. Luigi Passerino raccolse 1013( 8,08%) voti e si piazzò terzo, seguito da Emiliano Scinicariello di Una nuova stagione e de “Il faro” con 723 voti (5,77%), Antonio Raimondi del Movimento Progressista e lista Per Raimondi con 517 voti( 4,12%), Laura Vallucci del Movimento Cinque Stelle con 469 voti (3,74%), Benedetto Crocco di Rifondazione Comunista con 257 voti (2,05) e da Mauro Pecchia di Casapound con 185 voti( 1,48%)
In provincia di Latina hanno votato altri sette comuni e l’affluenza media è stata del 60,98%, lontana dal 68,31% di cinque anni. Un decremento è stato registrato un po’ ovunque, anche sulle due isole pontine, laddove la partecipazione alle urne è sempre stata tra le più alte su scala provinciale. A Ventotene sono andati a votare il 73,91% (28,13% alle ore 12 e 58,60% alle ore 19) rispetto al 79,08% del 2017 quando vinse le elezioni il notaio Gerardo Santomauro. A Ponza il decremento è stato pressochè identico: l’affluenza alle ore 23 del 12 giugno è stata del 59,35% (18,74% alle ore 12 e 43,49% alle ore 19) a differenza del 65,12% quando fu eletto sindaco, dopo alcune tornante amministrative, il professor Franco Ferraiuolo.
In linea gli altri dati riguardanti la partecipazione al voto: a Cori è stata raggiunta quella più bassa dell’intero territorio pontino, 56,12% (13,86% alle 12 e 36,86% alle 19) a fronte dl 63,78% dell’ultima tornata. Andamento fotocopia anche a San Felice Circeo e Sabaudia, centro quest’ultimo che ha eletto il sindaco e ha rinnovato il consiglio alla scadenza naturale ma dopo una clamorosa inchiesta giudiziaria che ha decapitato l’ultimo corso al comune. A San Felice l’affluenza è stata del 58,32% ( 21,40% alle ore 12, 43,91% alle ore 19) contro il 69,17% di cinque anni fa e a Sabaudia del 59, 50% (20,22% alle ore 12 e 43,58% nel rilevamento del tardo pomeriggio) a fronte del 67,80% dell’elezione a Giada Gervasi.
E’ stata un’eccezione – ma c’era da aspettarselo – il dato di Santi Cosma e Damiano ma comunque in calo (-5%) rispetto al 2017. L’affluenza alle ore 23 del 12 giugno è stata del 71,05% contro il 76,33% dell’11 giugno di cinque anni fa quando Franco Taddeo tornò alla guida del comune più meridionale della provincia di Latina. Anche dietro questo dato potrebbe esserci una motivazione politica? Una risposta arriverà solo tra alcune ore…