Sud Pontino / Siccità, l’On. Trano interroga la Presidenza del Consiglio sui fondi ad Acqualatina

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SUD PONTINO –   “Attorno ad Acqualatina ruota un universo sconfinato di interessi, ma soprattutto ruotano tanti soldi, anche se il servizio continua ad essere uno dei peggiori in Italia, se non in Europa, e pure con le tariffe più alte. Così ho cercato di sintetizzare tutto questo e chiedere spiegazioni immediate. Ma andiamo con ordine” – così in una nota a firma dell’Onorevole Raffaele Trano (L’Alternativa C’è). 

“Il dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, nel 2017 stanzia 19 milioni di euro, per lanciare l’ennesima àncora di salvataggio e rimpinguare i già ricchi profitti di Acqualatina, mentre nelle case delle persone, specie nel Sudpontino l’acqua arriva a mancare per 7 mesi consecutivi” – ripercorre nella sua nota l’On. Trano, che prosegue: ” un terzo sarà destinato all’ambito territoriale pontino, per il quale erano previste una serie di aperture di nuovi pozzi, con un piano da 880mila euro. A Formia l’amministrazione comunale Bartolomeo sottoscriverà un impegno con Acqualatina per l’apertura di due pozzi in località Acervara per poter aumentare di 100 litri al secondo la portata della fornitura sul territorio, e già prevedendo ulteriori quattro pozzi entro la primavera del 2018 per ulteriori 300 litri al secondo. Dopo quasi 3 anni, nel 2020, secondo un piano di investimenti presentato da Acqualatina alla Prefettura di Latina, risultavano però realizzati solo due di quei pozzi e solo nell’ottobre scorso è stato pubblicato l’avviso della richiesta di concessione per altri 4 pozzi”.

A questo punto l’On. Trano annovera che i pozzi sono rimasti solo quattro, “oltre ad emergere chiaramente la circostanza per cui – secondo l’esperto professor Sappa – i pozzi sarebbero una importante risorsa ma da utilizzare solo per periodi di tempo limitati, così da portare l’ente alla programmazione di un intervento da 18 milioni di euro per trasferire l’acqua da Fondi”. 

Ed aggiunge: “Ora oltre ai danni ormai impossibili da contare, anche le beffe cominciano ad essere non più sopportabili, e infatti nelle tasche di Acqualatina starebbero per arrivare anche nuovi fondi attinti direttamente dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito del quale l’ente ha presentato delle proposte, tra cui la scellerata idea di realizzare degli essiccatori di fanghi di scarto ad Aprilia e a Minturno, in quest’ultimo Comune addirittura vicino ad un’area archeologica nazionale che comprende un teatro di epoca romana e senza che ancora la soprintendenza abbia espresso alcun parere”.

E conclude: “Ho chiesto alla presidenza del Consiglio come sia stata effettivamente impiegata la quota dei 19 milioni di euro che sono stati dati ad Acqualatina nel 2017, sollecitando il Ministero per la Transizione ecologica nel rivedere i meccanismi di assegnazione degli incarichi nella gestione pubblica di questi enti, che finiscono per essere veri e propri carrozzoni di nomina politica. Infine ho invitato il ministero della Cultura ad interessarsi immediatamente al progetto di realizzare un impianto di essiccazione fanghi vicino ad un’area archeologica di epoca romana”.