Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro. Per questa ipotesi di reato era finito sotto processo nel 2021 Antonio L., di 62 anni di Gaeta. Nel corso di un normale controllo stradale i Carabinieri della locale tenenza l’11 luglio 2015 gli sequestrarono sul piano amministrativo l’auto, una Renalt Twingo che, di proprietà di un’altra persona, C.M. , fu trovata sprovvista della revisione biennale.
L’uomo si assunse l’onere della custodia dell’auto “in un luogo privato non soggetto a pubblico transito”. Insomma uno stallo di proprietà privata. Trascorsero quattro anni quando, il 29 settembre 2019, i Carabinieri di Gaeta vollero accertare la presenza o meno nel luogo concordato della Twingo del 62enne. L’auto si era volatilizzata e, pertanto, partì un’informativa alla Procura di Cassino con l’accusa di quanto prevede l’articolo 334 del Codice penale. Il sostituto procuratore Emanuele De Franco chiese ed ottenne il processo per Antonio L. che ora si è concluso favorevolmente per l’imputato con un’assoluzione piena da parte del giudice monocratico del Tribunale di Cassino Marco Gioia.
Determinante è stato il ruolo svolto in questa curiosa vicenda dal legale del 62enne, l’avvocato Pasquale Di Gabriele. Ha spiegato al Tribunale che la fattura emessa dalla società incaricata dal Comune di Gaeta specializzata nella rimozione delle auto – attestante il pagamento la consegna della Twingo ad Antonio L. in attesa del pagamento della sanzione amministrativa – non era vidimata e, pertanto, non era regolare. E così che, di fronte alla richiesta di condanna ad otto mesi di reclusione formulata dalla pubblica, Antonio L. è stato assolto “perché il fatto non costituisce reato” dall’accusa di sottrazione di cose sottoposte a sequestro. Ma un quesito non è stato ancora risolto: la Twingo priva di revisione e parcheggiata in piazza San Carlo dov’è finita da sette anni? Un mistero tutto gaetano.