SABAUDIA – La città delle dune ha deciso: a guidarla, per i prossimi 5 anni, sarà il generale dei carabinieri – ora in pensione – Alberto Mosca (52,89%), che ha vinto contro l’ex sindaco Maurizio Lucci (47,11%) per poco meno di 400 voti, quando fino a metà scrutinio Lucci era in vantaggio.
Una vittoria sudatissima, che arriva dopo una campagna elettorale al veleno, dopo un ballottaggio in cui gli altri partiti – in primis quelli di centrodestra, area di riferimento del Primo cittadino, sostenuto, tra le altre, da Forza Italia –, dopo il primo turno, hanno scelto di non schierarsi. E soprattutto arrivata dopo l’inchiesta scandalo che, lo scorso febbraio, ha colpito in pieno Sabaudia, portando alle dimissioni dell’ex sindaca Giada Gervasi prima e al Commissariamento poi.
Una vittoria difficile che il neo eletto sindaco ha così commentato: “Ringraziamo tutti i cittadini per la fiducia che ci hanno assicurato e che sentiamo di poter affermare sin da subito, assieme a tutta la coalizione che mi ha sostenuto, non verrà disattesa. Abbiamo realizzato una campagna elettorale costruendola sulle idee, sul dialogo e sull’incontro e la popolazione ha deciso di premiare il lavoro di squadra, nel quale abbiamo sempre fortemente creduto.
Un significativo ringraziamento va a tutte le forze che hanno deciso di mettersi in gioco in questo progetto di rinnovamento, a partire dall’età dei candidati con i moltissimi under 35 presenti nelle diverse liste ed in particolare in quella di Azione. Abbiamo costruito un percorso solido e nuovo per la città che da oggi si traduce già nella sua fase operativa.
D’intesa con il Commissario straordinario, si sta definendo l’approvazione del bilancio preventivo per poter così, poi, procedere speditamente una volta completato l’insediamento. In queste ore siamo, infatti, al lavoro per disegnare la Giunta e dare concretezza al programma presentato in campagna elettorale – ha concluso Mosca. – Un programma semplice e realizzabile che possa permettere a Sabaudia di ripartire e che possa fare della nostra città un modello.”
Una vittoria non semplice, quindi, ma su cui, più di tutto, pesa un dato: quello dell’astensionismo. Ben il 55% degli aventi diritto non si è presentata alle urne per il secondo turno…