PONZA – Erano stati gli stessi Carabinieri della stazione di Ponza ad occuparsi dei continui black out telefonici avvenuti nel corso del tempo sulla principale isola pontina. Questi disservizi avevano caratterizzato l’argomento di un’informativa che, inviata alla Procura di Cassino, ha conosciuto ora un epilogo processuale davvero curioso presso il Tribunale di Cassino. Davanti il giudice monocratico Tania Tavolieri mercoledì è comparso in giudizio un uomo di 49 anni di Ponza con le accuse di danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.
Alle prese con un evidente disagio comportamentale e psichico, l’uomo, difeso dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, è stato accusato di aver danneggiato, a più riprese nel corso del tempo, un palo della Telecom ubicato in una zona strategica e nevralgica dell’isola. Il 49enne attribuiva alla struttura della società telefonica la responsabilità di ascoltare di continuo alcune voci che amplificate – a suo dire – gli avrebbero condizionato negativamente gli ultimi anni della sua vita. Il Tribunale ha voluto vederci chiaro e ha nominato un psichiatra di fiducia.
Il dottor Donato Rufo è arrivato ad una conclusione: il 49enne di Ponza non può essere processato perché incapace di intendere e di volere all’epoca dei danneggiamenti commessi. Il luogo a non procedere arriverà ufficialmente con la sentenza del 7 luglio prossimo.