FORMIA – E’ partito da Formia, qualche giorno fa, con il sogno di accedere alla finale dei Campionati mondiali di Atletica master (over 35) a Tampere, in Finlandia, ed essere tra i primi otto al mondo nella sua gara preferita i “Duecento metri”. Luigi Cicchetti, atleta 51enne, ha fatto molto di più: è salito sul terzo gradino del podio, determinando di fatto l’assegnazione del titolo del terzo uomo più veloce al mondo nella sua categoria age.
Un risultato ottenuto con un allenamento costante, partito tanti anni or sono proprio dal Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” di Formia, e affiancato da quella che lui definisce una “condotta monacale”. Nell’ultimo anno la preparazione è stata ancora più serrata e nello svolgerla è stato affiancato dall’atleta della nazionale italiana, il 29enne di Bussolengo (Verona), Giovanni Galbieri, venuto a vivere a Formia e con il quale condivide anche la passione per la musica e per il canto.
“Abbiamo lavorato tantissimo con lui sulla parte nella quale ero più tecnicamente carente– ci racconta Cicchetti, a margine della gara, felicissimo per il risultato conseguito – cioè la partenza dai blocchi e l’accelerazione. Mi ha insegnato cose che non sapevo e sistemando questi aspetti sono venuti fuori risultati, tempi eccezionali. Per un atleta veterano ogni anno fisiologicamente si perde qualcosa, invece io – grazie a lui – sono tornato a correre come dieci anni fa”.
A contendersi con Cicchetti la gara della categoria altri 57 duecentometristi provenienti da tutto il mondo: sul gradino più alto è giunto l’atleta giapponese Hiroaki Akabori, mentre al secondo posto l’irlandese John Corr.
“Quando mi sono classificato in batteria ho passeggiato: gli atleti non arrivavano e ho vinto con un margine enorme. Il giorno dopo gli atleti li conoscevo già: ho fatto una partenza molto forte, sono uscito dalla prima curva primo e mi sono rilassato; nonostante il vento contro ho fatto un buon tempo. Dopo quattro ore abbiamo corso la finale. Non essendo abituato ai turni ho accusato un po’ di fatica, così pur cominciando a pensare durante il riscaldamento di poter vincere l’oro, quando sono entrato in pista e mi sono posizionato ai blocchi ho sentito che le gambe non avevano il vigore della gara precedente. Certo quando mi sono reso conto di aver ottenuto il bronzo mi si sono riempiti gli occhi di lacrime e la soddisfazione è stata indescrivibile” – ripercorre l’atleta formiano d’adozione.
E proprio ripensando agli attimi della gara ci racconta anche un simpatico aneddoto, che ha ribattezzato dell’ “acqua del bronzo”. Nell’intermezzo tra la semifinale e la finale si è andato ad immergere nell’acqua gelata di un laghetto vicino alla pista, la stessa idea che avevano avuto anche altri due atleti, un tedesco ed un inglese. I tre si sono intrattenuti in convenevoli e scambi di impressioni, sensazioni mentre cercavano di ottenere beneficio muscolare dalle basse temperature di quell’acqua. Tutti e tre hanno vinto la medaglia di bronzo della loro gara.
Così mentre i ricordi si moltiplicheranno via via che la stanchezza e la tensione della gara svaniranno, Luigi Cicchetti sta rientrando – proprio in queste ore – in Italia, per arrivare a casa nella tardissima serata di oggi e festeggiare, tra pochissimi giorni, il suo compleanno.
“Prossimi obiettivi sportivi?” – gli abbiamo chiesto. “Riposo!” – è stata la risposta secca.
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