LATINA – Una ritorsione per un credito che vantava nei confronti della sua vittima. Non è basta questa linea difensiva per Angelo Sinisi, 44 anni di Latina, per evitare il giudizio immediato che, richiesto dalla Procura, inizierà il prossimo 19 ottobre davanti il primo collegio penale del Tribunale di Latina con l’accusa di tentato omicidio.
L’indagato il 18 maggio scorso era stato bloccato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo ed in sede di convalida del fermo si era assunto le responsabilità di aver gettato addosso ad Antonio Di Silvio, detto Cavallo, una bottiglia piena di benzina e di aver successivamente appiccato fuoco. Il 56enne, ai domiciliari presso la sua abitazione in via Grassi nel quartiere Nicolosi del capuologo pontino, riportò gravi ustioni per i quali era stato ricoverato in gravi condizioni, in terapia intensiva, presso un ospedale della capitale.
Sinisi aveva affidato al suo legale difensore, l’avvocato Valentina Leonardi, la sua versione sui fatti dietro i quali ci sarebbe stato un debito, di circa 3mila euro, che Di Silvio non sarebbe riuscito o non avrebbe voluto più onorare. L’uomo – aveva aggiunto il suo legale, – non riusciva più a vivere: oltre a subire lo sfratto ed il distacco della luce e del gas non aveva più nulla neanche per acquistare da mangiare. Sinisi, che potrebbe chiedere di essere processato con il rito abbreviato, aveva raccontato che, disperato, ha agito promuovendo un inutile tentativo di mediazione attraverso un vicino di casa di Di Silvio.