FROSINONE – Mentre la comunità di Alatri si stringe intorno alla famiglia del bimbo, anche con una veglia di preghiera che si è svolta nella serata di lunedì, le indagini della Squadra Mobile di Frosinone sulla morte del piccolo Nicolò vanno avanti. E’ deceduto a soli 8 anni dopo una crisi respiratoria e risultato positivo al Covid: sulla sua morte è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Frosinone per capirne le ragioni.
Una decine di persone, tra medici ed infermieri, è stata iscritta nel registro degli indagati, come da prassi prima che si svolga l’autopsia. L’incarico sarà affidato martedì mattina, al medico legale Oliva, del Gemelli: nell’obitorio dell’ospedale romano si svolgerà l’autopsia. La famiglia, ovviamente sconvolta, non riesce a capacitarsi di questa morte e vuole capire che cosa sia successo al suo piccolo, se poteva essere salvato oppure no. Nel registro degli indagati è stato iscritto il personale medico e paramedico che si è occupato del bambino, sia al pronto soccorso che al reparto di pediatria.
Il bambino – come ha spiegato l’Asl di Frosinone – in una nota, è arrivato al pronto soccorso dove è stato classificato con un codice verde, poi portato in pediatria dove le sue condizioni sono peggiorate in modo repentino. Per l’azienda sanitaria non c’erano le condizioni per trasferirlo. Una ricostruzione fortemente contestata dalla famiglia, che si è rivolta a due avvocati, Cristian Alviani e Alessandro Petricca, per chiedere che venga fatta piena luce sulla morte del loro bambino.