VENTOTENE – Potrebbe conoscere importanti sviluppi il sequestro operato dalla Brigata della Guardia di Finanza di Ventotene nei confronti di alcuni pontili e strutture mobili gestiti e di proprietà della società municipalizzata del comune isolano, la “Stella Maris Multiservizi”. I sigilli sono stati apposti soprattutto nella zona del porto nuovo dove erano stati occupati quasi 7200 metri quadrati di proprietà demaniale ma – secondo le Fiamme Gialle – senza alcuna autorizzazione. Pronto a difendere l’operato della Multiservizi è il suo amministratore, Luca Masi, destinatario nel frattempo di un avviso di garanziaia con le ipotesi di reato di occupazione abusiva di suolo demaniale e di altri illeciti amministrativi.
Le indagini sono appena agli inizi e intendono chiarire la gestione della Multiservizi che, istituita dalla precedente amministrazione comunale, attendere di essere giuridicamente operativa con la firma di alcune convenzioni per la gestione di diversi servizi, una delle quale forse con lo stesso demanio. Se il sequestro potrebbe costituire da una parte una spada di Damocle per gli attuali e precari livelli occupazionali della “Stemma Maris”, dall’altra potrebbe accelerare l’iter avviato dalla nuova amministrazione per la messa in liquidazione della società municipalizzata del comune isolano.
La Stella Maris Multiservizi è stata costituita ma, a causa dello scioglimento anticipato del consiglio comunale a febbraio, non ha avuto il tempo di essere strutturata come società. La mancata firma delle convenzione e degli stessi affidamenti rappresenta un vulnus che l’amministrazione di Carmine Caputo intenderebbe risolvere con il suo scioglimento. Se questa è una frettolosa e prima faccia della medaglia, ce n’è una seconda che potrebbe impedire al comune di diventare imprenditore per la gestione di servizi – come quello degli ormeggi ma anche di una lavanderia – con innegabili vantaggi per il suo striminzito bilancio.
Il timore è un altro: se l’esperienza della “Stella Maris” stava diventando, seppur a fatica, una prima e timida risposta lavorativa per una decina di giovani isolani (non solo con un carattere stagionale ed estivo), l’affrettata conclusione della sua esperienza societaria potrebbe permettere ad alcune lobby del settore – protagonista e determinante nella campagna elettorale terminata il 12 giugno – di avere la meglio e di mettere all’angolo il pubblico. A Ventotene nel 2017, alla vigilia delle penultime elezioni amministrative, ci furono arresti eccellenti per lo svolgimento di milionarie licitazioni pubbliche del comune. E’ in corso di svolgimento un processo penale davanti il Tribunale di Cassino ma si trascina con un preciso tallone d’Achille: la prescrizione dietro l’angolo. La privatizzazione di strategici servizi turistico-balneari sulle piccole isole si è rivelata una iattura e di questo la Procura di Cassino è da anni a conoscenza.