TERRACINA – L’ex vice sindaco di Terracina Pierpapolo Marcuzzi non andava di nuovo arrestato martedì della scorsa settimana nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach” sul rilascio delle concessioni balneari. Lo ha tenuto a precisare il legale dell’ex assessore all’urbanistica del comune, Pierpaolo Marcuzzi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia svolto mercoledì davanti il Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota.
Rispondendo a tutte le domande e negando lo scambio elettorale, Marcuzzi ha specificato che i presunti illeciti che gli vengono attribuiti – si sarebbe fatto promettere voti dall’imprenditore Giampiero La Rocca in cambio di alcune informazioni sull’iter di affidamento di un tratto di spiaggia da parte dell’amministrazione comunale – sono pressoché gli stessi a causa dei quali era finito ai domiciliari lo scorso febbraio in un’altra inchiesta. All’epoca Marcuzzi fu il destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare sempre ai domiciliari per aver utilizzato fondi ottenuti dal comune quale ristoro per i danni provocati dal tornado dell’ottobre 2018 per riqualificare la tribuna del campo di calcio del suo feudo elettorale, quello di Borgo Hermada. L’avvocato Mastrobattista ha proposto l’annullamento della seconda misura cautelare per il suo assistito ed il Gip Castriota si è riservata la decisione.
Lo stesso imprenditore La Rocca, ritenuto il patron dello stabilimento “Sicilia Beach”, ha escluso di essere stato protagonista di tentativi di corruzione. Assistito dall’avvocato Massimiliano Fornari ha spiegato di aver contattato alcuni rappresentanti dell’amministrazione Tintari solo per conoscere l’esito dell’avviso pubblico per i tratti di arenile in affidamento.
La girandola degli interrogatori di garanzia per quanto riguarda i sei indagati finiti ai domiciliari si è conclusa con il turno del funzionario comunale Alberto Leone: difeso dall’avvocato Adelino Maragoni, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha depositato una memoria difensiva preannunciando di ricorrere al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza emessa dal Gip Castriota.
Giovedì è previsto, infine, l’interrogatorio degli altri tre indagati destinatari delle misure interdittive per un anno dai pubblici servizi e dalle rispettive attività imprenditoriali e del divieto di dimora a Terracina; si tratta dell’ex assessore al bilancio Davide Di Leo, dell’imprenditore Alfredo Smaltini e del responsabile del settore demanio del comune di Terracina Carlo Michele Sinapi.